A una manciata di metri da una delle donne di Alessandro Magno, ma non solo. La Grecia è in trepidante attesa per una delle scoperte archeologiche più significative degli ultimi anni, con tutte le televisioni del mondo sull’uscio della tomba di Amfipoli. Situata a nord del Paese nel sito da dove il grande conquistatore macedone partiva per le sue campagne militari, la tomba scoperta dal pool di archeologi guidato da Catherina Peristeri è di forma circolare e larga 500 metri, con a presidiare l’ingresso due sfingi che precedono altrettante cariatidi perfettamente conservate: da lì gli archeologi sono giunti nell’anticamera prima delle tre camere mortuarie, dove hanno ritrovato un mosaico raffigurante Ermes e accanto un cavallo con raffigurata Persefone.

Secondo l’archeologo esperto della storia di Alessandro Magno, Andrew Chang, nella tomba è sepolta Olimpiade, madre del re macedone. Il mosaico raffigura Mercurio, Plutone e Persefone. Nella rappresentazione del rapimento di Persefone c’è il segreto della tomba di Alessandro Magno, dice a Discovery Channel. È la prima volta che viene ritrovato un mausoleo di forma perfettamente circolare, segno secondo gli esperti di un particolare (forse unico) riguardo nella sepoltura dedicato a pochi. “Credo che Persefoni rappresenti il volto della donna che è sepolto nella tomba” ha osservato. Ciò significa che si tratta di un’importante regina di Macedonia, morta da qualche parte tra 325-300 aC probabilmente Anfipoli, quindi possiamo supporre che questa sia Olimpiade o Roxane, rispettivamente madre e moglie di Alessandro Magno.

Chang ritiene che il nome più probabile sia quello di Olimpiade in quanto gli archeologi hanno scoperto le sfingi femminili e le statue di cariatidi all’interno della tomba. I ricercatori, inoltre, non mancano di ricordare quello che ha detto per primo il segretario generale del ministero della Cultura, Lena Mendoni, ovvero che le scene sono collegate con culti della morte, quello orfico relativo alla discesa nell’Ade e riti dionisiaci. Roxane, moglie di Alessandro Magno, veniva dall’attuale Afghanistan, per cui è estremamente difficile secondo Chang che possa essere lì sepolta. Al contrario Olimpiade era originaria dell’Epiro, dove i capelli rossi erano una consuetudine, proprio come sono raffigurati nel mosaico.

Ma di chi sono allora gli altri due corpi custoditi nel mausoleo che ricorda, secondo alcuni, il circolo della vita o l’universo-mondo? Chang sostiene che le altre due persone del mosaico, Mercurio e Plutone, hanno somiglianze significative con le due “stelle” della vita delle Olimpiade. Plutone infatti ha una forma molto simile a Filippo II, marito Olimpiade e padre di Alessandro. Esso è incoronato come re e presenta il lato destro della testa diverso dal comune. L’occhio destro di Filippo infatti è stato deformato a causa di una ferita da una freccia durante la battaglia. Per cui se si tratta di qualcuno che guida la processione di Olimpiade verso l’Ade dovrebbe essere una persona storicamente molto vicina alla regina.

Chang osserva che nel mosaico Mercurio assomiglia a un giovane vicino ai vent’anni e si chiede: “Chi era vicino a quell’età quando Filippo fu assassinato, ed anche vicino al re e la regina dei Macedoni?”. La risposta è ovvia: Alessandro il Grande, sottolinea l’archeologo a Discovery secondo cui il mosaico presenta una somiglianza evidente tra Hermes e Persefone. Il che potrebbe portare alla conclusione che sono madre e figlio.

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