“Ai bambini bisogna raccontare la verità e mostrargli fin da subito che esistono delle differenze tra le persone. Altrimenti, se non li si abitua, le differenze diventeranno diversità che non si riusciranno ad accettare, portando al fallimento dell’integrazione”. Per questo motivo AleXsandro Palombo, un passato da stilista, e un presente da artista e comunicatore con la sua satira sulla moda, che dal suo blog raggiunge tutto il mondo, ha voluto ‘ridisegnare’ le principesse e le eroine della Disney disabili.

Ecco così che, in una lunga carrellata di immagini, Biancaneve, Cenerentola, Mulan, Jasmine, Pocahontas, Belle, Aurora, Tiana e Ariel si ‘trasformano’, come mai viste prima: Biancaneve sulla sedia a rotelle, Cenerentola con una protesi alle gambe, Mulan senza braccia e gambe. Tutte insieme chiedono “Ti piacciamo ancora?”.

I disabili sono persone normali, con una menomazione – spiega Palombo – Sono gli altri che gli pongono dei limiti, che vogliono emarginarli e renderli invisibili. L’idea di questo progetto è partita dalla mia esperienza personale. Due anni fa, per colpa di una rara forma di tumore, da un giorno all’altro mi sono trovato a diventare una persona disabile, con metà corpo paralizzata e dolore cronico neuropatico. Un calvario, in cui però non mi sono voluto far prendere dallo sconforto”. Ma se la volontà è fondamentale per uscire dalle situazioni di disagio, lo è altrettanto il supporto della società, che “sui disabili, soprattutto nel nostro Paese è assente – continua l’artista – Per la gente non esistono, sono stati cancellati. All’inizio nemmeno io volevo usare questo termine su me stesso, ma poi sono voluto uscire da questo tunnel che porta all’invisibilità, perché è la società che non vuole far vedere quelli come noi. Così ho deciso di fare qualcosa, con le mie armi, l’arte e l’esposizione mediatica internazionale che ha il mio blog, per creare una nuova visione e far fare un passo avanti alle abitudini visive della gente”.

Immediata la risposta della gente e della rete. In soli due giorni ci sono stati più di 300mila clic e sono arrivati migliaia di messaggi da tutto il mondo, da disabili, famiglie e associazioni. “La Disney ha una grande responsabilità – rileva Palombo – e non deve escludere i bambini disabili dalla visione artistica”. Al momento non c’è stata una risposta ufficiale della compagnia, ma l’ufficio di New York di Palombo sta aspettando un riscontro. “Il mio obiettivo è di arrivare – conclude – ai capi del marketing, visto che loro vivono di marketing merchandising. Certo non mi fermo qui, questo è solo il primo atto della campagna. Ora è importante far arrivare il messaggio a più persone possibili”.

Del resto, se ormai ci sono eroine dei cartoni animati con il chador o il niqab, perché non adeguarle sempre di più a quello che si vede nel mondo, e dunque alla malattia e alla disabilità, ben presenti nella nostra società? E chissà che, sotto la spinta di questa provocazione artistica, al prossimo Natale al cinema non vedremo la prima eroina disabile dei cartoni animati…

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