Ci sono sette idee “sovversive” di stampo occidentale che minacciano la società cinese. Ad elencarle è un documento segreto stilato dal partito comunista cinese che viene rivelato oggi dal New York Times. Fra questi pericoli, spiccano alcuni spauracchi storici dell’ideologia comunista, come il neo liberalismo economico e le critiche “nichiliste” sul passato del partito comunista. Ma il “Documento numero 9” cita anche la promozione della “democrazia costituzionale occidentale” e dei “valori universali” in merito ai diritti umani, l’indipendenza dei media e la partecipazione della società civile.

“Le forze occidentali ostili alla Cina e i dissidenti cercano di infiltrare costantemente la sfera ideologica”, si legge nel documento. Il testo, scrive il quotidiano, è stato messo a punto in aprile ed ha chiaramente l’imprimatur del leader del partito e presidente cinese Xi Jinping. Si tratta di una controffensiva ideologica partita dopo le numerose richieste della società civile perché i leader politici rendano pubblica la loro ricchezza e dopo che i giornalisti del magazine Southern weekend hanno protestato pubblicamente per l’intervento della censura su un editoriale a favore di una costituzione al di sopra dello Stato e il partito. Le conseguenze del Documento 9 si sono subito fatte sentire con attacchi sui media di Stato al ‘costituzionalismo’ e la società civile, nonché interventi di censura su Internet. La svolta ha rallegrato la sinistra del partito, anche se Xi rimane a favore del libero mercato. Un test ideologico sull’equilibrio fra le varie componenti del partito potrà essere l’ampiezza delle celebrazioni per il 120esimo anniversario della nascita di Mao Tse Tung a fine dicembre.

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