Le procure di Palermo, Caltanissetta e Firenze hanno dato parere favorevole alla revoca del 41 bis per il capomafia Bernardo Provenzano. Il parere, che ora andrà al ministro della Giustizia, che decide sulle applicazioni del regime carcerario duro, era stato sollecitato dal legale del boss.

Le condizioni di salute del boss, ricoverato nel reparto detenuti dell’ospedale di Parma dagli inizi di giugno, sono peggiorate. Secondo il bollettino medico di giovedì 25 luglio  il capomafia è “vigile solo se stimolato. Il suo eloquio non è comprensibile, quando è presente”. Provenzano, inoltre, è “ipocinetico e ha presentato alterazioni dello stato di coscienza con parametri vitali ai limiti”. Il legale del boss, l’avvocato Rosalba Di Gregorio, aveva sollecitato, proprio per le gravissime condizioni di salute, al Guardasigilli la revoca del regime di 41 bis al quale il padrino di Corleone è sottoposto e al tribunale di sorveglianza di Bologna la sospensione dell’esecuzione della pena. Entrambe le istanze sono state respinte.

“Ho chiesto la sospensione del 41 bis a febbraio – commenta l’avvocato del boss – ancora oggi la trafila dei vari pareri non è finita: a questo punto cosa devo commentare? Che leveranno il 41 bis ad un incosciente quando ormai sarà morto”. Provenzano è ricoverato nell’ospedale emiliano nel settore detenuti dove è stata allestita una cella apposita per detenuti al 41 bis: ci sono tre telecamere sempre accese. Lo scorso maggio Servizio Pubblico aveva mandato in onda le immagini del detenuto a colloquio con i parenti che gli chiedevano se fosse stato picchiato. Proprio in relazione alle sue condizioni di salute la posizione di Provenzano era stata stralciata dal gup che aveva rinviato a giudizio tutti gli imputati del processo sulla Trattativa. ”Le Procure hanno deciso sulla base di un’istanza che io ho fatto a febbraio dopo avere visionato le perizie che stabilivano l’incapacità di Provenzano. Quello dei pm è un parere adottato in base alla legge e tranne se si modifica il codice non credo si possano fare obiezioni – spiega il legale -. D’altro canto nel nostro Paese un doppio canale detentivo non è costituzionale. Il 41 bis va applicato ai soggetti socialmente pericolosi. Provenzano è in stato semi-vegetativo e non credo possa ritenersi tale”.

”Siamo indignati, scandalizzati e pronti ad andare in via dei Georgofili sotto il solleone a chiedere attenzione per i nostri figli ammazzati e resi invalidi” scrive in una nota la presidente dell’Associazione dei Georgofili Giovanna Maggiani Chelli. “Provenzano è in ospedale, è curato per tutte le sue patologie. Perché revocargli il 41 bis? Quello di Bernardo Provenzano è un 41 bis sulla carta, quindi cosa gli revocano di fatto le procure di Firenze, Caltanissetta e Palermo? Revocano quella questione di principio che mai avrebbe dovuto venire meno davanti ai morti ammazzati dalla mafia e che da troppo tempo era nell’aria. Sarà la deriva del 41 bis, questo sì che le procure di Firenze, Caltanissetta e Palermo otterranno se il ministro della Giustizia non sarà illuminato verso le vittime di mafia”.

Troppe minacce ai magistrati, troppe brache calate davanti alla mafia, un Governo di larghe pretese, queste le cause secondo la nostra opinione, di un probabile regalo alla mafia senza precedenti – aggiunge -. Gabriele Chelazzi si rivolterà nella tomba davanti a sì tanto scempio! La “presunta” trattativa è arrivata a compimento sul sangue dei nostri morti, e sulle ferite dei nostri invalidi, chi deve si vergogni!”. 

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