Resta segretario, non tollererà più disturbi e deciderà lui quando si terrà il congresso per la nomina del suo successore alla guida della Lega Nord. E’ un Roberto Maroni incattivito, per sua stessa ammissione, quello che si è presentato oggi alla assemblea degli eletti del Carroccio. “Non saranno piu’ tollerate azioni in contrasto col Movimento e lo statuto perché queste cose ci danneggiano”, ha detto Maroni. Su questi contrasti, ha aggiunto, “si è tirata una riga e da oggi si cambia. “La Lega – ha aggiunto – deve tornare a diventare il movimento, deve tornare a riempire le piazze. Siamo gli unici che possono farlo. Noi abbiamo l’ambizione – ha aggiunto – di recuperare il voto di Grillo, il grillismo è in crisi. Recupereremo tutto senza chiacchiere e insulti come sta facendo lui”. 

Congelata anche l’ipotesi di congresso anticipato della Lega l’anno prossimo, Maroni resterà segretario “fin che serve”. Lo ha confermato lo stesso Maroni. “Continuerò finchè serve a fare il segretario, diventando più cattivo come mi han chiesto per garantire l’unità”. Il tema tuttavia resta aperto. “E’ un tema che ho sollevato io – ha detto il governatore della Lombardia –  mi è stato chiesto di rimanere fino a scadenza naturale. Io ho detto che il mio impegno di governatore rende difficile fare anche il segretario federale. Ma ho detto che va bene”. Quanto alla data del congresso federale, di cui lui stesso aveva chiesto un’anticipazione al 2014, la scelta rimane bloccata. In ogni caso, ha detto Maroni, il prossimo segretario federale sarà “un segretario giovane”. 

Parole abbastanza distaccate, per non dire fredde, nei confronti del suo predecessore Umberto Bossi che oggi nonè intervenuto alla assemblea degli eletti. Maroni ha annunciato che chiederà “di vedere che giustificazione hanno”. E a chi gli ha chiesto se le chiederà anche a Bossi ha risposto: “Certo, per me sono tutti uguali”

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