Sostegno e solidarietà al dittatore siriano Bashar al Assad. E’ con questo spirito che sabato 15 giugno diverse organizzazioni dell’estrema destra europea parteciperanno alla manifestazione del Fronte Europeo per la Siria. Si tratta di associazioni con legami con l’eversione nera, e dei cosiddetti rossobruni (coloro che mischiano fascismo delle origini a icone bolsceviche, frullate a sentimenti mistici). Sarà un’occasione, soprattutto, per compattare dietro la bandiera siriana tutti i vari gruppuscoli dell’estrema destra europea – razzista, omofoba e antisemita – nel nome di una comune battaglia contro l’imperialismo degli Stati Uniti e di Israele, il vecchio nemico di sempre. Nonostante gli organizzatori abbiano assicurato a ilfattoquotidiano.it di voler organizzare “una festa per donne e bambini”, quello che traspare è un vero e proprio tentativo di superare divisioni interne tra questi gruppi dell’estrema destra nella costruzione di una rete a livello continentale.

A promuovere la manifestazione romana del FES è l’Associazione Culturale Zenit, il cui responsabile Matteo Caponetti al telefono con ilfattoquotidiano.it ha rifiutato di prendere alcuna posizione politica. Eppure l’appartenenza alla galassia dell’estrema destra è evidente. Zenit, che sul suo sito dice di “ispirarsi al fascismo”, organizza spesso conferenze a “difesa del popolo siriano” con Casa Pound Italia e Forza Nuova. Invita personaggi come Mario Merlino, ex leader dei nazi-maoisti, e domenica scorsa sul profilo Facebook ha condiviso un orrido post di solidarietà a Esteban M, il neonazista francese sospettato di aver ucciso il diciannovenne antifascista Clement Meric. Inoltre, siccome la manifestazione avrebbe dovuto tenersi a Ponte Milvio, ma la questura di Roma non ha concesso l’autorizzazione, ecco che è stata spostata in un luogo imprecisato di Via dei Colli della Farnesina, dove casualmente si trova Area 19, un’occupazione dell’estrema destra romana.

Negli ultimi anni in Europa sono state diverse le organizzazioni di estrema destra che attraverso il Fes o a titolo personale hanno appoggiato Assad, considerato come l’ultimo baluardo di resistenza al sionismo. Questa settimana sia il leader di Forza Nuova Roberto Fiore che il leader del British National Party Nick Griffin sono stati in visita ufficiale a Damasco, invitati dal ministro degli Esteri del governo di Assad. E stasera Forza Nuova nella sua sede romana organizza un convegno, cui partecipano Caponetti di Zenit e un militante di Casa Pound, a sostegno della Siria. Una concomitanza di eventi che farebbero pensare che dietro il Fes e la sua capacità organizzativa in tutta Europa, ci sia qualcosa di molto simile a un sostegno diretto del governo siriano. Una concomitanza di persone che dimostra invece con certezza che anime assai diverse della galassia nera italiana ed europea sono pronte a superare divisioni interne per confluire sul comune obiettivo.

Lo scrittore e giornalista Guido Caldiron, noto studioso del fenomeno dell’estrema destra da posizioni di sinistra, e il cui ultimo libro è “Estrema destra: viaggio nella nuova internazionale nera”, ha spiegato a ilfattoquotidiano.it come sia “palese la volontà di trovare un coordinamento, dietro una battaglia di politica estera, per superare divisioni interne e creare un’organizzazione a livello internazionale dei gruppi dell’estrema destra europea”. Non solo. Caldiron ha raccontato come negli ultimi due anni abbiano partecipato a vario titolo a manifestazioni di sostegno alla Siria – tra l’altro con i medesimi slogan, simboli, loghi e video – gruppi tra loro anche molto diversi, come il Nuovo Solidarismo Alternativo belga, la Patria Hellas greca, la Nuova Rinascita Polacca e il Movimento Social Repubblicano spagnolo. Per non parlare di Fn e Cpi in Italia, di personaggi come Ruben Rosiers, portavoce europeo del FES che ha forti legami con i suprematisti bianchi sudafricani. O di Jnr/Troisieme Voie in Francia, proprio il gruppo sospettato del barbaro assassino del militante antifascista Clement Meric.

Una variegata accozzaglia di nomi e sigle, riunita dietro il concetto di “solidarismo” (su cui nacque la collaborazione nordeuropea col nazismo), che permette di disegnare all’ombra della bandiera siriana una vera e propria mappa dell’estrema destra europea, che ha cominciato in maniera preoccupante a mescolarsi, tramite inviti incrociati e partecipazioni a conferenze sul tema Siria, con la volontà di trovare un punto comune politico. Unione di intenti che potrebbe trovare la sua realizzazione concreta – è la preoccupazione espressa dalle associazioni italiane antifasciste, dalla comunità Lgbt della comunità ebraica romana per bocca del suo portavoce Pacifici – a margine della manifestazione del FES indetta per sabato 15 giugno a Roma. Con la capitale che proprio il giorno in cui ospita il Gay Pride rischia di essere invasa da neonazisti, omofobi e antisemiti provenienti da tutta Europa: nel nome della Siria e della costruzione una nuova internazionale nera.

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