Contestazione oggi per due deputati del Movimento Cinque Stelle fuori da Montecitorio. “Votate la fiducia”. Massimo Artini era uscito dalla sede dei gruppi di Montecitorio, quando è stato avvicinato da una persona che ha iniziato a polemizzare sulla linea del Movimento. Si sono poi aggiunte le voci di altri passanti e si sono avvicinati curiosi attratti dalla scena, che si è fatta tanto animata, da allertare i carabinieri. In difesa di Artini è intervenuto Massimo De Rosa, altro deputato M5S: “Ci stavano demolendo. Non potevo stare zitto”. Tutto è avvenuto di fronte al noto bar Giolitti, a pochi metri dall’ingresso di Montecitorio. Artini viene avvicinato da un uomo che con toni molto animati critica la linea tenuta dai parlamentari del Movimento 5 Stelle e in particolare la scelta di non votare la fiducia a Bersani. A lui si aggiungono altre persone, che si uniscono alla discussione, con toni più pacati: “Dire no a tutto è sbagliato”, fa notare tra l’altro Antonio Sciarrino, uno dei contestatori.
Video tratto dal canale Youtube agenzia Vista

Vista la scena, si avvicina Massimo De Rosa, altro deputato del M5S, che si sente dare del “bamboccione”: “Non mi faccio dire ‘sveglia bamboccione’ da lei – replica allora al contestatore più esagitato – In questo Paese se uno è coerente viene attaccato. Perché non se la prende con chi ha affossato l’Italia?”. Ma un uomo, cercando di essere conciliante, interviene: “Fate in modo che questo signore alla fine non abbia ragione, fate l’alleanza e salvate il Paese”. Il botta e risposta va avanti per un po’ e attorno ai parlamentari si raduna una piccola folla. Visti gli animi surriscaldati, arrivano sul posto anche alcuni carabinieri, che cercano di riportare la calma. “Ci stavano demolendo. Non potevo stare zitto – racconta subito dopo De Rosa, parlando con i giornalisti a Montecitorio – C’era un contestatore di professione, che gridava solo quando era a favore di telecamere. Certe cose non le ha dette probabilmente a chi c’è stato per venti anni e le viene a dire a me che sono qui da due settimane”. “I soliti troll”, cerca di sdrammatizzare un  collega di partito, che dà al collega una pacca sulla spalla.

Intanto il Movimento Cinque Stelle sta provocando divisioni all’interno della Comunità ebraica romana come racconta il Corriere della Sera. In particolare la questione riguarda quanto detto dal presidente Riccardo Pacifici, che nei giorni scorsi, in un’intervista al quotidiano israeliano Haaretz, aveva lanciato un grido d’allarme per il fatto, sostanzialmente, che il movimento di Grillo e soprattutto il suo blog fanno da cassa di risonanza per posizioni antisemite. Una deriva che ha spinto Pacifici a ipotizzare la possibilità di un futuro in cui gli ebrei lasciano l’Italia. Con una lettera formale 8 rappresentanti della lista di sinistra Hazack hanno annunciato le loro dimissioni dagli incarichi nella giunta e in quelli esterni. Gli esponenti di Hazack “ribadiscono il loro dissenso nei confronti della strategia di comunicazione e della metodologia decisionale attuate dal Presidente in carica della Comunità Ebraica Romana, Riccardo Pacifici. Particolarmente grave e intempestivo, in questo delicato momento della vita pubblica italiana, è l’ultimo episodio, la sua intervista rilasciata ad Haaretz e appresa dai consiglieri solo attraverso i mass media, anche se in parte esprime preoccupazioni condivisibili”. In ogni caso non fanno sconti ai Cinque Stelle: “L’indubbia tolleranza, da parte del Movimento Cinque Stelle, sulla presenza di commenti sul suo blog di affermazioni antisemite, razziste e xenofobe ci deve spingere tutti a vigilare su questi fenomeni. Siamo in disaccordo con l’allarmismo strategico del Presidente circa l’emergenza di lasciare il nostro Paese, e lo abbiamo ribadito fin dalla sua prima esternazione in proposito, un anno fa”.

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