Sfrecciando alla velocità di 7,8 chilometri al secondo, l’asteroide 2012 DA14, venerdì  15 febbraio, passerà all’interno dell’orbita della Luna, avvicinandosi alla Terra alla distanza record di soli 27.700 chilometri. Un passaggio ravvicinato considerato epocale perché è rarissimo che oggetti di queste dimensioni, del diametro di 45-50 metri, passino così vicini al nostro pianeta. Il momento del massimo avvicinamento sarà alle 20,43, ora italiana. Non ci sono rischi di collisione, assicurano gli esperti, ma si tratta di un’occasione unica per studiare così da vicino uno degli oggetti che orbitano nelle vicinanze della Terra, chiamati Neo (Near Earth Objects) “altrimenti osservabili da vicino solo con costose missioni spaziali” rileva Andrea Milani, docente di Meccanica celeste nell’università di Pisa e responsabile del gruppo di ricerca NeoDyS, specializzato nel calcolare le orbite degli asteroidi più vicini alla Terra. Il sasso cosmico che si sta avvicinando alla Terra passerà all’interno dell’anello dei satelliti situati in orbita geostazionaria, a 35.800 chilometri dalla Terra ma, aggiunge Milani, non colpirà nessuno dei satelliti perché la sua traiettoria non si intersecherà con essi.

Scoperto nel 2012 da un gruppo di astrofili spagnoli del programma La Sagra Sky Survey, l’asteroide all’inizio ha destato apprensione perché si temeva potesse colpire la Terra nel passaggio del 2026. Le osservazioni recenti, sottolinea Milani, hanno contraddetto questa ipotesi: “non vi è alcuna possibilità di impatto per il 2026, il prossimo passaggio a rischio di questo oggetto è invece nel 2092 quando ci sarà una possibilità su 300.000 che venga colpita la Terra”. Per l’astrofisico Gianluca Masi, curatore scientifico del Planetario di Roma e responsabile del Virtual Telescope”, è la prima volta che siamo stati in grado di prevedere un passaggio così ravvicinato di un asteroide di queste dimensioni”. Sarà un’occasione da non perdere per astronomi ed appassionati perché l’asteroide sarà visibile anche con piccoli binocoli e con telescopi amatoriali modesti.

L’oggetto sarà visibile da quasi tutta Europa, compresa l’Italia. Nei nostri cieli, spiega Masi, l’asteroide sorgerà alle 20,40, quasi in coincidenza con il momento del massimo avvicinamento. Si alzerà fra le stelle della costellazione della Vergine, quindi salirà fra gli astri del Leone, poi solcherà l’Orsa Maggiore per dirigersi verso la Stella Polare.

Non c’è alcun collegamento tra il meteorite caduto sugli Urali, in Russia, e l’asteroide, fa sapere l’Esa, l’Agenzia spaziale europea.

Articolo Precedente

Fisica, l’acceleratore LHC in pausa per 15 mesi a partire dal 14 febbraio

next
Articolo Successivo

La sedazione terminale non è eutanasia

next