Dopo la chiusura “tombale” di lunedì sera, anche in apertura le borse accusano il colpo delle dichiarazioni pre elettorali di Silvio Berlusconi. Lo spread è salito a oltre 290 punti: dopo aver toccato un massimo di seduta di 294 punti nei primi scambi, lo spread tra Btp decennali e Bund tedeschi equivalenti torna sotto la cosiddetta “quota Monti” e scende a 286 punti. Il rendimento è al 4,47%. Meno mosso il differenziale Bonos/Bund che segna 387 punti per un tasso del 5,48%.

Il mercato azionario nella prima parte della seduta è positivo, con la quota che rimbalza dopo il forte calo di lunedì. L’indice Ftse Mib dopo aver segnato un -0,7% iniziale è passato in positivo sostenuto dai titoli bancari e segna ora un +0,94%, con l’All Share a +0,92%. Recupera Mps con un +4,7%, Unicredit sul +2,1%, Intesa +1,7%, Bpm +2,1%. Risale l’energia con Saipem e Snam +1,4%. Fuori dal coro Telecom, che cede il 2,2% dopo le indiscrezioni di stampa che parlano di un possibile nuovo rinvio per la vendita di Ti Media. Bene Impregilo (+2,1%) e Finmeccanica (+2,1%).

Crolla invece Seat Pagine Gialle dopo la richiesta di concordato preventivo a causa di un debito diventato nuovamente insostenibile. Il titolo è in asta di volatilità dopo aver perso il 40% e vale 0,0008 euro. Il valore di tutta Seat è quasi nullo: solo 12,5 milioni di euro.

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