Pdl e Movimento Cinque Stelle insieme a fianco di Casapound. A Bologna fa discutere un ordine del giorno proposto il 6 dicembre 2012 (video) al quartiere Navile, per esprimere solidarietà all’associazione di estrema destra, alcune settimane fa bersaglio di un lancio di molotov. Documento che ha messo d’accordo 5 stelle e Pdl (5 voti), mentre si è scontrato con il parere negativo del Pd (12 i voti contro) e l’astensione del consigliere Udc.

“Il consiglio del Quartiere Navile, – si legge nel testo della risoluzione su cui ci si è scontrati, – a seguito del vergognoso attentato di stampo terroristico subito da Casapound Bologna per mano di tre giovani anarco-insurrezionalisti, che ha provocato ingenti danni alla sede dell’associazione, ma fortunatamente non ha mietuto vittime; si congratula con la Digos e la Polizia di stato per il tempestivo intervento che ha permesso l’arresto dei tre malviventi; esprime solidarietà a Casapound Bologna per i fatti verificatosi e agli agenti rimasti contusi nelle fasi dell’arresto dei malviventi; esprime biasimo nei confronti di quanti hanno proferito attestazioni di apprezzamento e tenuto manifestazioni a favore di questo vile gesto terroristico”.

Uno scambio di battute difficile, che ha avuto come oggetto proprio la solidarietà verso il gruppo Casapound, vittima del violento attacco. Gli esponenti del partito di Bersani hanno deciso di non votare il documento e quindi a respingerlo. A creare problemi al gruppo di sinistra era la seconda parte dell’Ordine del Giorno: “Nel documento si rilevano due distinti messaggi, – ha fatto mettere a verbale il consigliere Pd, Franco Cima, – sul primo (la contrarietà a qualsiasi forma di violenza) il gruppo si associa, ma non sul secondo, in quanto l’associazione si richiama politicamente ad un passato che il centrosinistra per il Navile non vuole ripetere. Pertanto il gruppo è per bocciare questo odg senza avanzare alcuna proposta di modifica”.

A non convincere è stato soprattutto il rischio di esprimere una qualsiasi solidarietà al gruppo neofascista: “Non parliamo, – ha dichiarato Roberto Landi, -di un’associazione qualsiasi. Le persone di Casapound non sono delle vittime, ma se la sono cercata, perché chi è abituato a darle deve poi aspettarsi di prenderle prima o poi. L’unica solidarietà votabile è quella alle Forze dell’Ordine e alle persone innocenti eventualmente coinvolte”.

Favorevoli  invece i consiglieri del Movimento 5 stelle che, pur ribadendo la loro distanza politica e culturale da Casapound, hanno sottolineato l’importanza di condannare un grave gesto di violenza. Michele Onofri, Francesco Moretti e Marco Lalli Badiali hanno infatti chiesto un emendamento al documento perché la solidarietà espressa fosse spiegata con alcune attenuanti. “Se il testo originale, – fanno sapere dal gruppo Cinque Stelle, – prevedeva la dicitura “solidarietà a Casapound e agli agenti rimasti contusi nelle fasi dell’arresto dei malviventi”, con il nostro emendamento abbiamo voluto specificare che la solidarietà è “per i fatti verificatosi”.Una piccola modifica che, secondo i consiglieri M5S, cambia l’essenza del testo, senza arrivare alla giustificazione o difesa del gruppo neofascista.

In rete, gli esponenti del Movimento cinque stelle respingono ogni critica e insinuazione da parte del Partito Democratico: “La solidarietà a chi subisce violenza, – scrive Davide Zanoni, consigliere M5S del quartiere San Vitale, – va dimostrata sempre. Ad ogni costo. Che a subirla sia rosso o nero, italiano o extracomunitario, ricco o povero, uomo o donna. Una persona è persona, al di la delle sue idee, della sua razza, del suo sesso. Come osservato da Moretti, e se ci fosse stato il morto sarebbe cambiato qualcosa? Bisogna sempre arrivare al morto in Italia per prendere le distanze da gesti di violenza?”. L’accusa da parte dei Cinque Stelle al Pd è quella di non aver proposto un ordine del giorno alternativo e di non aver colto l’occasione per compiere un gesto di distensione verso l’altra parte politica.  “Noi siamo contro la violenza, – ribatte la capogruppo di Centro Sinistra per il Navile Giulia Bernagozzi, – ma il continuo tentativo di legittimare un gruppo neofascista ci impone una reazione di questo tipo. E’ ora che l’indignazione civile e democratica tenga alta la guardia”.

E proprio il quartiere Navile da alcuni giorni è al centro della cronaca cittadina anche per lo sfregio alla corona su di una lapide in memoria dei partigiani Bruno Monterumici e Vasco Mattioli. “Sento il dovere, – ha dichiarato Simona Lembi, presidente del Consiglio Comunale di Bologna, – di condannare senza appello questa nuova vile aggressione a uno dei luoghi simbolo della lotta democratica di Bologna”. 

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