L’accusa è di disastro doloso, avvelenamento delle falde acquifere aggravati dal metodo mafioso. Il reato viene contestato al gotha dei Casalesi, i vertici del clan e l’ala imprenditoriale. Una ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata notificata dalla Dia di Napoli, su ordine della Procura partenopea, a Francesco Bidognetti, detto “Cicciotto ‘e mezzanotte”, rinchiuso al 41 bis. Indagato anche Cipriano Chianese, “inventore dell’ecomafia in Campania” secondo la Procura di Napoli. Chianese di mestiere faceva l’avvocato, nel 1994 si candidò alla Camera per Forza Italia e sfiorò l’elezione, più volte al centro di inchieste della magistratura partenopea, a partire dal primo arresto nel gennaio 2006.

I fatti contestati risalgono alla fine degli anni ottanta, quando con la “Ecologia 89”, Bidognetti diede avvio al ciclo illegale di smaltimento dei rifiuti tossici proveniente dalle aziende del Nord Italia attraverso una rete di intermediari e imprenditori, tra questi – secondo quanto ricostruito dalla Dia, agli ordini del capocentro Maurizio Vallone – anche Chianese. Nella discarica Resit, sita a Giugliano erano indirizzati i camion dei veleni. La Resit, tra l’altro, da anni aspetta l’avvio della bonifica e messa in sicurezza: si tratta di una discarica dove sono stati stipati un milione di metri cubi di rifiuti, che rientra in una delle sette aree vaste perimetrate dall’Arpac.

Una perizia consegnata alla Procura di Napoli, nel 2010, aveva ipotizzato che nel 2064 ci sarà il picco della degenerazione delle sostanze inquinanti e in particolare del percolato, derivante dalle 341mila tonnellate di rifiuti speciali pericolosi (a cominciare dai fanghi dell’Acna di Cengio) che, oltre a 500 tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi e 305 mila tonnellate di rifiuti solidi urbani, raggiungeranno le falde più profonde avvelenando centinaia di ettari di terreno. A oltre vent’anni di distanza arriva l’accusa di disastro ambientale. I protagonisti noti sono tutti in carcere, ma sono ancora da accertare i responsabili politici, amministrativi che hanno consentito la copertura di questo enorme business che ha distrutto la terra campana.

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