Cagliari-Roma, in programma oggi pomeriggio alle ore 15 alla Is Arenas di Quartu S.Elena non si disputerà: la partita è stata rinviata a data da destinarsi. Lo ha comunicato il prefetto cagliaritano Balsamo dopo una riunione di emergenza convocata nella notte. Una decisione scaturita a seguito dell’ennesimo colpo di testa del presidente del Cagliari Cellino, che da Miami ha scritto una lettera di ‘chiamata alle armi’ ai tifosi, invitandoli a sfidare i divieti e a presentarsi in massa allo stadio, anche se la stessa prefettura aveva disposto che il match dovesse disputarsi a porte chiuse. Ora la Figc aprirà un’inchiesta, le cui conseguenze potrebbero essere molto pesanti per il Cagliari. Si parte dalla possibile vittoria a tavolino assegnata alla Roma, se saranno accertate le responsabilità del club sardo nel rinvio, e si potrebbe arrivare fino alla penalizzazione in classifica, se sarà ravvista una qualche forma di istigazione alla violenza.

L’assurda vicenda è solo l’ultima tappa della guerra aperta tra Cellino e le istituzioni. Prima la decisione dello scorso anno di Cellino di portare la squadra a Trieste per le ultima quattro partite casalinghe di campionato. Poi, a luglio, la decisione di Zedda di sfrattare definitivamente il Cagliari dallo Stadio Sant’Elia per le gravi inadempienze contrattuali della società. Nel mezzo lo scontro di Cellino con parte della propria tifoseria, quella non allineata. E infine la decisione di Cellino di far giocare quest’anno il Cagliari alla Is Arenas di Quartu. Uno stadio cantiere inagibile per la Serie A, dove oltre alle tribune mancano anche le più elementari norme di sicurezza.
 
Per questo già la prima partita di campionato tra Cagliari e Atalanta si è giocata a porte chiuse. Poi due trasferte e, nel frattempo, il 13 settembre la decisione di Cellino di mettere comunque in vendita i biglietti per Cagliari-Roma di oggi. Ma la Commissione di Vigilanza dopo l’ispezione ha ovviamente valutato lo stadio inagibile. Decisione confermata martedì dalla Prefettura, e poi di nuovo venerdì e sabato in concitate riunioni. Pochi minuti, ed ecco sabato sera il comunicato di Cellino, pubblicato sul sito della società rossoblù. “La Società Cagliari Calcio, rappresentata dal presidente Massimo Cellino (…) visto il perdurare della situazione che porta a non vedere più un futuro per via delle difficoltà burocratiche e il disinteresse collettivo delle istituzioni, invita e chiede a tutti i suoi tifosi, titolari di biglietto e abbonamento, di recarsi allo stadio per assistere alla partita Cagliari-Roma nel rispetto dell’ordine e della civiltà. La Società Cagliari Calcio e i suoi ingegneri reputano infatti la struttura agibile e sicura. Questo atto, assolutamente pacifico, spinto dal dolore e dalla frustrazione, per difendere il diritto di esistere. Viceversa è giusto prenderne atto”.
 
Una vera e propria chiamata alle armi, in cui s’invitano i tifosi amici a prendere d’assalto lo stadio nonostante i divieti. Da qui la decisone di prefetto e questore di sospendere la partita per motivi di ordine pubblico. Questo il comunicato: “Il prefetto di Cagliari, a conclusione della riunione di coordinamento delle forze di Polizia, ha disposto che la gara Cagliari-Roma, programmata presso lo stadio Is Arenas a porte chiuse, sia differita ad altra data. Tale decisione si è resa necessaria per l’urgente e grave necessità di prevenire ogni forma di turbativa dell’ordine e della sicurezza pubblica conseguente alle reazioni emotive, irrazionali e inconsulte ingenerate dall’invito formulato dal presidente della Cagliari Calcio”. L’unica risposta possibile all’ultimo scriteriato attacco di questo strano Don Chisciotte al contrario, che da Miami ha deciso di combattere la sua personale battaglia contro i mulini a vento del buon senso e della giustizia.
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