E pensare che Tropico del Cancro e Tropico del Capricorno vennero introdotti negli Stati Uniti di contrabbando: troppo scabrosi. Censurati. Ne è passato di tempo, Henry. E per carità, tu non c’entri niente con questa storia, anzi perdonami se t’ho messo in mezzo. E’ che tu ci sei arrivato prima degli altri, anche di quelli della Beat Generation: “Ciò che tiene insieme il mondo, ho imparato a mie spese, è il rapporto sessuale”, hai detto. Oggi la censura, per fortuna, è cosa superata e quelli della mia generazione hanno mangiato la foglia: hanno capito da un pezzo che il rapporto sessuale non solo tiene insieme il mondo, ma vende anche parecchio bene. L’Evergreen per antonomasia, l’articolo in perenne riassortimento. Alle volte, addirittura, se ne fregano della prosa e dell’originalità, purché si parli di sesso.

Con la trilogia “Cinquanta sfumature”, di E.L. James (successo da oltre dieci milioni di copie), si ha l’impressione che siano stati messi nel frullatore del marketing tutti gli ingredienti giusti per creare un beverone best seller: sesso con accenti sadomaso + amore romantico + autrice che non ti aspetti + presunto successo nato nel web. Sex and the city con un po’ di botte in mezzo, a sparigliare. Chissà se l’autrice, Erika Leonard (che scrive sotto pseudonimo ed è una signora di mezza età, paciosa e con un’aria da casalinga felice), avrà partorito il tutto grazie a una spiccata fantasia, “all’esempio Strauss-Kahn”, a Youporn o a un gruppo di baroni del marketing. Una Melissa P. d’Oltreoceano, decisamente più attempata.

Dire che si tratti di romanzi scritti in modo strabiliante, certo, non si può e lo si capisce fin dalle prime righe. Il motivo di tanto successo non può essere la prosa. Saranno le caratterizzazioni dei protagonisti. Lui, Christian Grey, ha ventisette anni ed è un ombroso e umorale plurimilionario. A un certo punto dice di guadagnare centomila dollari al giorno. Esponente del narcotraffico? No. Ereditiero vizioso? Nemmeno. Il buon Christian lavora: che lavoro faccia, di preciso, non si capisce. Si sa solo che compra un mucchio di cose, possiede “la qualunque” ed è fissato con l’ecologia. La protagonista è Anastasia Steele, una ventunenne bella ma non consapevole di esserlo, un po’ goffa anzi. Anastasia conosce per caso il misterioso Christian. Che a dirla tutta poi, misterioso mica tanto: già dopo poche pagine del primo libro si palesa come un esaltato del sesso sadomaso, proponendo alla bella Ana di firmare addirittura un contrattino contenente un elenco, puntiglioso ed eloquente, delle caratteristiche che dovranno sottendere la loro relazione (nelle parti di Dominatore e Sottomessa), a letto e fuori.

La storia, per buona parte del suo snodarsi, è una storia d’amore, costellata di gesti epici e romanticherie. Certo, moltissime sono le descrizioni meticolose delle scene di sesso, sadomaso e non, tra i due. La cosa evidente, però, è che lo scabroso e l’indecente, paventati dietro al contenuto sadomaso, sono piuttosto mitigati dalla componente romantica: c’è l’amore, su tutto, che trionfa. O almeno, sembra trionfare. Forse il segreto del successo di questa trilogia è proprio questo: riferimenti sessuali sbandierati, con l’aggiunta della variante sadomaso e l’amore che sembra poter vincere ogni cosa. Un sempreverde dei botteghini, un azzeccato ritornello che, vuoi o no, finisce sempre primo in classifica. In questo caso pare quasi un paradigma di una famosa frase del pubblicitario francese Frédéric Beigbeder: “Così aspetta il principe azzurro, questo stupido concept pubblicitario generatore di donne deluse e future zitelle inacidite, mentre solo un uomo imperfetto potrebbe renderla felice”. E Christian Grey, viste anche le origini difficili e strappalacrime alla base del suo orientamento sadomaso, è esattamente un principe azzurro, imperfetto. Che la bella Ana abbia fatto suo il messaggio di Beigbeder? Resta da leggere il terzo libro uscito ieri, 13 luglio. Ma soprattutto resta da vedere il film (già opzionato Bret Easton Ellis per la sceneggiatura), con le solite scene censurate, la coppia d’attori che si innamora anche nella vita reale (?) e la fila ai botteghini.

Non è che l’abbiamo già visto?

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