La scoperta scientifica più importante del 2011 riguarda l’Aids e non ha nulla a che fare con il fantomatico vaccino che molti gruppi di ricerca in tutto il mondo stanno cercando di sviluppare. Secondo la prestigiosa rivista Science, lo studio più importante dell’anno che sta per concludersi è quello che ha permesso di scoprire che il trattamento antiretrovirale (Arv) riduce del 96% il rischio di contagio nelle coppie in cui uno dei due partner è stato infettato dall’HIV. Lo studio sull’Aids, chiamato “HPTN 052”, è frutto del lavoro di Myron Cohen dell’Università della Carolina del Nord a Chapel Hill e di una equipe internazionale, che lo hanno avviato nel 2007, dopo aver reclutato 1.763 coppie eterosessuali di 9 paesi diversi, tutte con uno dei partner sieropositivo. I risultati sono stati talmente incoraggianti che l’organismo di controllo della ricerca ha deciso, 4 anni prima della fine del trial, che tutti i partecipanti dovevano ricevere il trattamento antoretrovirale. I dati sono stati poi pubblicati l’11 agosto sul The New England Journal of Medicine.

Gli scienziati sono orgogliosi di questo riconoscimento. “Mentre sono ovviamente entusiasta che questa ricerca sia stata riconosciuta come la scoperta dell’anno – ha detto Cohen – ma la trasposizione di questa scoperta su scala globale è davvero la migliore ricompensa”. Le altre nove scoperte premiate da Science riguardano argomenti diversi. La seconda classificata è la missione della sonda giapponese Hayabusa, tornata sulla terra con la polvere di un grande asteroide, primo campione diretto di un corpo planetario dopo 35 anni. Al gradino più basso del podio troviamo invece lo studio su come il sistema immunitario dell’uomo si è adattato rispetto alla preistoria, attraverso l’analisi di fossili di australopiteco.

Segue nella top ten la scoperta che è valsa la comprensione di una proteina fotosintetica, usata dalle piante per dividere gli atomi di idrogeno da quelli di ossigeno. Questo studio ha permesso agli scienziati di conoscere un meccanismo essenziale per la vita sulla Terra, ma che è anche utilizzabile per sviluppare nuove forme di energia. Al quinto posto troviamo la scoperta nello spazio di due nuvole di idrogeno che hanno conservato la loro composizione originale a due miliardi di anni dal Big Bang.

Più in basso, l’analisi di tutti i microbi posti nell’intestino: tutti abbiamo un batterio dominante, un’indicazione fondamentale per capire meglio le relazioni tra alimentazione e microbi sia nelle persone sane che in caso di malattia. Segue nella classifica la realizzazione di un vaccino antimalarico promettente: i primi risultati della sperimentazione del vaccino Rts, in corso su 15.000 bambini, ha rassicurato i ricercatori sulla speranza di poter arrivare presto a una soluzione contro la malaria. Il settimo posto spetta all’osservazione da parte del telescopio spaziale Kepler della Nasa di un sistema stellare con pianeti che si muovono in un modo difficile da spiegare con i modelli attuali. In fondo alla classifica troviamo infine la creazione di nuovi zeoliti, minerali porosi usati come catalizzatori, per purificare l’acqua, l’aria, e per produrre essenze; oltre a una scoperta in tema di longevità, secondo cui basta eliminare le cellule invecchiate per vivere più a lungo.

di Valentina Arcovio

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