Le case in mattone hanno raggiunto prezzi inarrivabili. Un coppia di precari non riuscirà mai a pagare un mutuo senza fare una vita di stenti. Il mercato immobiliare italiano, che in questo momento è fermo, però non abbassa i prezzi.

Fino a pochi mesi fa ero direttore del mensile Casa in provincia e mi conultavo spesso con gli operatori del settore. Molti di loro hanno visto ridurre notevolmente i guadagni. Le case si vendono poco e male. Ma i proprietari non intendono abbassare i prezzi. Eppure si tratta di una bolla gonfiata a dismisura: ci sono appartamenti e villette che non valgono affatto il prezzo che chiedono.

Allora in molti si stanno organizzando per costruirsi una casa in legno. Una mia amica, con due figli, sta cercando un pezzo di terra da comprare nella tuscia roamana e ha già consultato i fornitori. Un’altra amica, in provincia di Avellino, ha costruito in un mese una casa in legno di cinquanta metri quadri e gli è costata 30 mila euro. Ha poi caricato su Facebook le foto che illustrano la costruzione, dalle fondamenta al tetto.

Volete sapere come si fa? Il Testo Unico dell’edilizia stabilisce che occorre la licenza edilizia per la costruzione di ogni manufatto a uso abitativo. Include nell’elenco anche le case mobili su ruote (se permanenti) e perfino le barche su rimorchio. Allo stesso tempo, molti Piani Regolatori comunali prevedono la possibilità di costruire manufatti su terreni agricoli.

Nella tuscia romana, ad esempio, si possono realizzare 40 metri quadrati di manufatto agricolo per ogni ettaro di terra (costo medio 15-20 mila euro). Altezza massima: 3 metri e venti. Inoltre, è possibile costruire circa 10 metri di portico. Una piccola casetta, insomma. Che può costare dai 7 mila ai 20 euro, dipende dal materiale che si usa. In Internet vi sono numerosi siti che vendono case in legno: Mondocasette.com è uno dei più frequentati.

Si procede in questo modo: si va al Comune di appartenenza e si compila la domanda per la realizzazione di un manufatto agricolo (costo: dai 700 ai mille euro), si aspettano sei mesi e si riceve l’autorizzazione.

Poi si può fare un’altra cosa. Su un ettaro di terra agricola si può costruire una casa di massimo 150-200 metri quadrati (dipende dalla zona) se vi iscrivete all’albo dei coltivatori diretti. Ad esempio: se avete acquistato un ettaro di terreno con alberi di nocciole (prezzi: dai 20 mila euro in su) potete registrarvi come coltivare diretto (attività secondaria, quindi mantenendo il vostro lavoro principale) e inoltrare al Comune di appartenenza la domanda di Piano di Utilizzazione Aziendale (almeno, questa è la procedura in Lazio). Con l’aiuto di un geometra onesto e di un agronomo potete ottenere entro un anno l’autorizzazione a costruire una casa in legno, ma anche in mattone, di 100 metri quadrati o pure di più.

Una mia amica fotografa ha fatto così: su 1,2 ettari di terreno agricolo sta costruendo 120 metri quadrati di casa. Naturalmente i costi sono molti inferiori rispetto all’ipotesi di comprare casa in una grande città o anche in un paese di provincia. In tempo di crisi, poi, si può risparmiare ancora di più installando pannelli fotovoltaici. Oppure dei kit solari che costano appena 700 euro e permettono di accendere le luci di casa e far funzionare computer e stampante. Il Portale del Sole è il sito dove potete trovare tutte le informazioni utili sui kit e sugli impianti solari termici.

In questo modo potete aggirare la crisi economica e realizzare il sogno di una casa in campagna con un investimento minimo di 60-70 mila euro. Alla faccia di quei politici che vogliono licenziare in modo facile e aumentare il precariato! Se comunque siete interessati ad avere più informazioni il 12 novembre tengo una conferenza gratuita a Bracciano dove parlerò anche di case di legno. Questa è la pagina su Facebook.

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