Botta e risposta a distanza tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini. Da Roma il premier, inaugurando la nuova stazione Tiburtina – Alta Velocità, si è detto convinto di “avere la fiducia della maggioranza degli italiani”. Nelle stesse ore, a Isernia, davanti agli studenti del liceo scientifico ‘Maiorana’, il presidente della Camera Gianfranco Fini parlava di “calciomercato” rispondendo agli auguri che due insegnanti gli hanno rivolto per il 14 dicembre, giorno della sfiducia al governo Berlusconi. Dal premier, invece, arrivano segnali di ottimismo: “Questo governo che vuole mettere a frutto questi due anni e mezzo che ancora restano alla fine della legislatura”. “Spesso gli italiani mostrano il peggio di loro stessi. Chi per cinismo chi per altri motivi”. Berlusconi non chiama mai per nome il rivale, ma continua: “Questo è un governo che lavora, che non si lascia prendere dalle temperie delle pazzie politiche che sono in corso. Un governo sicuro di avere dalla sua la stima della maggioranza degli italiani”. Nel corso della mattinata intanto, deputati di entrambi gli schieramenti hanno rilasciato dichiarazioni riguardo la cosiddetta “compravendita” dei deputati in vista del 14 dicembre, giorno della sfiducia al governo Berlusconi. Il giorno dopo l’incontro tra Berlusconi, Casini e il cardinal Bertone , arriva il giudizio durissimo del settimanale cattolico Famiglia Cristiana. In un servizio sull’homepage del sito il giornalista Giorgio Vecchiato si scaglia contro quella che chiama “una situazione peggiore di Tangentopoli”. Più cauto l’intervento del quotidiano della Cei L’Avvenire. Secondo il direttore Marco Tarquinio “serve un colpo d’ala e una generosa dose di lucidità “, mentre sarebbe dannoso ricorrere a soluzioni che poggino su un “governicchio”.

Famiglia Cristiana: “La compravendita? Peggio di Tangentopoli”
“Il tariffario” che viene fatto in questi giorni sui giornali in merito al “costo di un voto in più o in meno” per la fiducia al governo del 14 dicembre, sembra “acqua fresca rispetto alle mazzette di Tangentopoli”. È questo il severo giudizio che Famiglia cristiana esprime in merito alle voci circolanti in questi giorni sula stampa nazionale in merito alla cosiddetta ‘campagna acquisti’ fra i parlamentari in vista del voto del 14 dicembre prossimo. In una lunga nota firmata da Giorgio Vecchiato, pubblicata sull’homepage del settimanale cattolico, si afferma: “I quotidiani sono pieni di dettagli su questo tariffario, rispetto al quale le mazzette di Tangentopoli sono acqua fresca”. “Rompendo le regole talvolta omertose della corporazione giornalistica – prosegue il servizio – verrebbe da sperare che si tiri solo a indovinare, tanto per far crescere le tirature. Però si fanno nomi e cognomi, si ricostruiscono vita e miracoli dei prossimi Giuda, si indica l’importo delle consulenze fasulle, ci si sbizzarrisce sugli altri – non pochi… – mezzi di corruzione”. “Gli stessi ‘traditori’ nelle interviste – afferma Famiglia cristiana – ammettono tranquillamente di essere parte attiva nel mercato. La sensazione cioè è che, se non tutto, quasi tutto sia vero. E che i trenta denari abbiamo assunto forme più moderne, ma senza cambiare significato”. Quindi la nota torna a ricordare Tangentopoli: «Doveva essere un momento di rinascita civile, di giustizia contro corrotti e corruttori. Ma si sa come è finita. Una volta assodato che volavano soltanto quattro stracci, troppo carcere preventivo con le tragedie che conosciamo ma sentenze definitive del tutto marginali, il mondo politico si è sentito libero di reiterare”. “Peggio ancora – prosegue il servizio – di fare apertamente ciò che allora si faceva di nascosto. I risultati li vediamo ogni giorno”.

“Altra e basilare questione – rileva il settimanale cattolico- il disprezzo della norma secondo cui il parlamentare non ha ‘vincolo di mandato’. Il concetto è stato capovolto. Ammesso che in passato si rispettassero almeno le forme, il vincolo non esiste più rispetto agli elettori. È invece ferreo rispetto ai capibranco, specie i berlusconiani che hanno più soldi da spendere e più prebende da elargire”. “Insomma, fra maggioranza e opposizione – si legge ancora – tutto è in mano a quei quattro o cinque potenti che da anni decidono su nomine e candidature. Di qua nel partito-azienda, di là nel coacervo avversario, chi non sta agli ordini viene posto alla gogna e comunque torna a casa, spesso senza un mestiere alternativo. A chi obbedisce, le ricompense d’uso”. Quindi Famiglia cristiana torna a chiedere la riforma elettorale: “In una seria analisi politica, il primo rimedio dovrebbe consistere in una riforma della legge elettorale, tale da consentire ai cittadini un diritto di scelta. Ma visto il punto cui si è giunti, c’è da chiedersi se basterebbe. Se si accetta di essere comperati e venduti, se le reazioni sono soltanto di carattere giornalistico, se la stessa Giustizia si mostra impotente, vuol dire – ultima frase fatta – che si sta toccando il fondo. Mettersi le mani nei capelli, cos’altro sennò?”.

L’Avvenire: “No ai governicchi”
“Riguardo alla possibilità di una formalizzazione della crisi di governo che è già in atto, io credo che nella situazione attuale dell’Italia una disordinata corsa alle urne sarebbe rischiosa e credo anche che soluzioni basate su ‘governicchi’ risulterebbero quantomeno problematiche”. Lo afferma il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, rispondendo a una lettera di un lettore. Secondo Tarquinio “serve un colpo d’ala e una generosa dose di lucidità “, mentre sarebbe dannoso ricorrere a soluzioni che poggino su un “governicchio”.

Giulia Bongiorno (Fli):  “Vergognoso accusarmi di usare in politica la mia gravidanza”
deputata di Fli e presidente della commissione Giustizia della Camera, Giulia Bongiorno, ha risposto sdegnata a chi la accusa di sfruttare politicamente la sua gravidanza: ” Reputo gravemente offensiva e avulsa dalla realtà l’ipotesi che qualcuno avrebbe avanzato in merito ad una scelta ‘dolosa’ da parte mia di stare lontano da Montecitorio il 14 non per ragioni legate alla mia gravidanza ma per ragioni politiche”. “Per sgretolare questa farneticante ipotesi di un commodus discessus basterebbe guardare alle posizioni da me apertamente assunte in questa legislatura in materia di giustizia a partire dal provvedimento sulle intercettazioni, peraltro quando ancora stava solo nascendo il Pdl – ha dichiarato la deputata finiana – fino alla prescrizione breve, al processo breve e, da ultimo, alla riforma della giustizia”. “Definire ‘politica’ una gravidanza evidentemente non esente da qualche problema – insiste – non è solo una manifestazione di grande disprezzo nei miei riguardi ma esprime (ed è ancora più grave) una percezione maschilista della gravidanza, declassata a strumento di falsificazione del reale e di fuga dai propri doveri e dalle proprie responsabilità”. “Simili insinuazioni – conclude – non possono che provenire da chi non si rende conto che una donna, nemmeno la più menzognera e vigliacca, non userebbe mai la gravidanza come un alibi”.

Bruno Tabacci (Api):  “Berlusconi non avrà la fiducia”
In un incontro a Cagliari Bruno Tabacci, presidente dell’Api, ha presentato le nuove adesioni al movimento del consigliere regionale ex Udc Roberto Capelli e i colleghi Franco Cuccu e Tore Piana, consiglieri nella precedente legislatura. “Berlusconi a lume di naso la fiducia non ce l’ha. Può anche finire sopra di un punto, 313 a 312, ma tecnicamente è sfiduciato: ha perso più del dieci per cento dei parlamentari, ha commentato Tabacci: “Questo è il fatto politico: è sfiduciato perchè ha costruito un’opposizione forte. Anche con l’eventuale fiducia del 14 dicembre, nel prossimo atto del parlamento va sotto”. Quanto alle ‘compravendite’, il presidente dellApi ha affermato: “Le compravendite? Quello che sta succedendo in questi giorni ha superato il segno – denuncia Tabacci – Non è vero che Berlusconi sta puntando alle elezioni, lui vuole solo fare 313 e rimanere a tutti i costi a Palazzo Chigi”.

Angelino Alfano (Pdl):  “A sinistra rinuncino ai voti di chi è stato eletto con B.”
Intervistato dal Tg5, a proposito delle trattative con i finiani di Fli in vista del voto di fiducia al governo, il ministro della Giustizia Angelino Alfano ha detto: “L’incontro ha, ha avuto e potrebbe avere come oggetto il perché una coalizione che ha vinto e ha governato bene debba sfasciarsi. Ma ormai ci vediamo tutti il 14 dicembre”. Il Guardasigilli ha anche replicato alle accuse di Gianfranco Fini che a Isernia ha parlato di “calciomercato di parlamentari”: “L’indignazione a sinistra è ipocrita: rinuncino, gli esponenti della sinistra, ai voti degli eletti con ‘Silvio Berlusconi presidente’. Rinuncino ai voti di chi, eletto con Berlusconi, vota con Bersani, Di Pietro e Casini. Se fanno tale rinuncia sono sinceri, altrimenti sono ipocriti. La campagna acquisti – ha concluso Alfano – la fanno loro: il Pdl ha perso più deputati di quanti ne abbia guadagnati”.

Alfredo Mantovano (Pdl): “Prima la fiducia, poi allargamento della maggioranza”
“Solo il voto di fiducia al Senato e alla Camera può costituire la base per un allargamento della maggioranza che faccia riferimento alle forze politiche che in Europa si riconoscono nel Partito Popolare Europeo. Rappresenterebbe il modo più responsabile per collaborare insieme al completamento degli impegni assunti per la Legislatura”. Lo sostiene il sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano. «Il Pdl – fa sapere Mantovano – ribadirà in questo fine settimana, in tutta Italia, le buone ragioni del sostegno al Governo Berlusconi. Lo faremo anche in Puglia, nelle due iniziative di Barletta e Francavilla Fontana, insieme con Raffaele Fitto, Gaetano Quagliariello, Antonio Azzollini, Antonio Leone, Luigi Vitali, Donato Bruno, Francesco Amoruso, Antonio Distaso, consiglieri regionali e amministratori locali”.

Filippo Rossi (Farefuturo): “Altro che moderazione, berlusconismo è fanatismo”
 “Altro che moderazione, questi fogli trasudano violenza lessicale dal primo dei titoli all’ultima delle brevi. Orgogliosamente mussoliniani, pacchianamente dittatoriali, come se la destra italiana dovesse ritrovarsi nel motto dal sapore longanesiano ‘Berlusconi ha sempre ragione’: tanto da far arrossire colleghi che, privatamente, piangono il loro sconforto e confessano la loro vergogna professionale”. Lo scrive su Ffwebmagazine, periodico online di Farefuturo, il direttore Filippo Rossi, commentando la “sveglia masochistica di questa mattina: la lettura veloce del Giornale, di Libero, del Tempo”. “La lettura di suddetti fogli propagandistici – continua Rossi – conferma nella convinzione che il berlusconismo in fase terminale sta massacrando politicamente e moralmente la cultura italiana; conferma nella giustezza di una sfiducia che è prima di tutto etica”. “I giornali – prosegue l’articolo – sono lo specchio dei loro mandanti politici. Cos’ha a che fare Silvio Berlusconi con qualsiasi declinazione del moderatismo? E sono moderati Daniela Santanchè e Giorgio Stracquadanio? O Maurizio Gasparri e Ignazio La Russa? Cos’ha a che fare con qualsiasi declinazione di moderatismo un atteggiamento pubblico che coincide con la difesa digrignata del capo supremo: senza nessuna problematicità, senza nessuna complessità, senza chiaroscuri. Solo bianco e nero”. Insomma, conclude Rossi, “sarebbe il caso finalmente di dire che berlusconismo è diventato declinazione di ‘fanatismo’; che la moderazione, la regolatezza, l’onestà intellettuale e l’equilibrio si possono trovare ovunque ma non nelle stanze del pifferaio di Arcore. Di dire che, per utilizzare una metafora assai di moda, i ‘falchi’ sono quelli che vogliono disperatamente e costi quel che costi stampellare il potere berlusconiano; e che le ‘colombe’ sono quelli che invece stanno cercando di liberare l’Italia da una cultura aggressiva, prevaricatrice e squadrista”.

Fabio Porta (Pd): “Non sono un transfugo, voterò no al governo”
“E’ totalmente assurda, oltre che infondata e offensiva nei miei riguardi, la notizia diffusa da alcune agenzie di stampa secondo la quale il mio nome potrebbe essere associato agli eventuali transfughi che il 14 dicembre voterebbero la fiducia a Berlusconi. Voterò NO a questo governo con una convinzione inattaccabile, rafforzata da milioni di italiani all’estero che proprio questo governo ha umiliato e mortificato con una politica di tagli, vessazioni e colpevole disattenzione”. Lo dichiara Fabio Porta, deputato del Partito democratico eletto nella Circoscrizione Estero/America Meridionale.

Osvaldo Napoli (Pdl): “La procura indaghi su Futuro e libertà e sulla compravendita a sfavore di B.”
”Presenterò un esposto alla procura della Repubblica di Roma per chiedere un accertamento sulla nascita dei gruppi parlamentari di Futuro e libertà”. Lo dichiara il vice presidente dei deputati del PdL, Osvaldo Napoli.  ”Quell’evento è avvenuto in danno di interessi costituzionalmente garantiti – spiega Napoli –  e in violazione di impegni presi dai contraenti di un’alleanza politica nata sulla base di una fusione di due partiti, Forza Italia e Alleanza nazionale, quando decisero di presentarsi al giudizio degli elettori sotto un’unica lista denominata ‘Berlusconi Presidente, Popolo della libertà’. Il fatto che oltre 30 deputati abbiano deciso di rompere quel contratto prefigura un atteggiamento ingannevole nei riguardi dei cittadini elettori. Il fatto poi che il presidente della Camera abbia utilizzato gli uffici di Montecitorio per attività politiche di partito, facendo proselitismo e portando via alla maggioranza alcuni deputati, autorizza a sospettare che ci siano interessi non esattamente politici alla base di alcune iniziative”. ”Chiederò inoltre alla procura – prosegue l’esponente Pdl – di accertare sulla base di quali normative il concetto di compravendita sia riferibile soltanto a parlamentari che decidano di sostenere l’azione di governo e non sia invece estensibile anche a quei parlamentari che eletti per sostenere il governo abbiano deciso di ostacolarne invece l’azione andando a ledere gi interessi legittimi dei cittadini”.

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