“Se continuate a chiamarmi Papi Girl vi denuncio”. Parola di Emanuela Romano, una delle giovani pupille di Silvio Berlusconi, da pochi mesi assessore alle Politiche Sociali e al Lavoro di Castellammare di Stabia. E’ tutto scritto in una diffida firmata dal suo avvocato e inviata al direttore del quotidiano Metropolis, il più diffuso dell’area stabiese. Ma per contestualizzare la minaccia di querela bisogna prima fare un passo indietro. E ricordare il senso di stupore che colse i cronisti locali all’annuncio della giunta Bobbio, la prima di centro destra negli ultimi trent’anni in una roccaforte della sinistra operaia. Il nome della Romano, infatti, non era comparso in nessuna anticipazione di stampa. E qualcuno scrisse che il neo sindaco accolse in conferenza la Romano salutandola con un formale “piacere, Luigi Bobbio”. Seminando il dubbio che i due non si conoscessero. E che il nome della 29enne laureata in psicologia, un master Publitalia in marketing nel carniere, che partecipò al corso per aspiranti candidate alle europee prima di essere depennata dalla lista in extremis dopo gli strali di Veronica Lario, fosse stato calato dall’alto.

E allora come biasimare un quotidiano che titola “Bobbio, ecco la giunta. C’è anche una Papi-Girl”? Il giornalista Giovanni Santaniello nell’articolo sottolinea che la Romano è stata cofondatrice del ‘Comitato Silvio mi manchi’ e che nella bollente estate del 2009 comparvero delle foto che la ritraevano insieme a Francesca Pascale e a Virna Bello appena scese da un aereo del premier, destinazione Villa Certosa. Circostanza che la Romano ha negato, e che l’ex amica Pascale, consigliere provinciale di Napoli, ha invece confermato.

Ma la Romano, che nel 2010 ha tentato invano la corsa in Regione Campania (penultima su 31 candidati Pdl), ormai è stufa di essere definita una ‘Papi-Girl’, e che qualcuno ricordi la sua partecipazione alle riunioni (feste?) della dimora sarda di Berlusconi. La sua irritazione è evidente nel contenuto della diffida. “Risulta, per ciò che attiene all’espressione Papi-Girl – scrive l’avvocato Ugo Gaeta al direttore di Metropolis – avere natura meramente strumentale e gravemente lesiva dell’immagine e della dignità personale e professionale della mia assistita, rispetto alla quale ovviamente ci si riserva tutte le opportune iniziative in sede giudiziaria. Tali espressioni in veritiere, oltre che gravemente offensive, vengono sistematicamente utilizzate da questo quotidiano per individuare la dottoressa Romano”. I giornalisti sono avvisati.

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