“Ci sono persone che stanno in Parlamento e hanno fatto peggio di Vallanzasca. Prima di fare questo film mi sono posto il problema perché sono stato prima in un collegio di preti e poi ho fatto il poliziotto”, ha detto Michele Placido alla conferenza stampa a Venezia per il film Vallanzasca – Gli angeli del male, oggi fuori concorso tra le polemiche. “Qualcuno dice che Vallanzasca è un personaggio troppo bello ma negli anni ’70 è stato un vero mito. Se lei incontra – ha detto ad una giornalista – Vallanzasca oggi, viene subito sedotta”. Poi il regista pugliese ha aggiunto: “In America, Francia e Germania si possono fare film sui criminali senza alcun problema, anzi in Francia il ministero ha finanziato il film sul loro criminale numero uno. In Italia no perché qui impera il falso moralismo, al punto che addirittura Rai e Medusa lo hanno rifiutato: mi hanno detto che è un personaggio troppo scomodo, come se Vallanzasca rappresentasse il male dell’Italia dal dopoguerra ad oggi”. Placido poi torna sui timori di una mitizzazione del personaggio Vallanzasca: “Il mio non è certo un film assolutorio. Quello che fa Vallanzasca è fino troppo chiaro: ammazza poliziotti, scanna il suo amico più caro in carcere. Se uno vede una glorificazione non ha capito. E’ un criminale fino in fondo ma un criminale con una sua etica del male”. E’ evidente che le critiche che sono già piovute sul film, soprattutto dai parenti delle vittime dell’ex bandito milanese, non fanno che aumentare l’interesse e la pubblicità intorno alla pellicola. Critiche e polemiche destinate a crescere anche dopo le parole di Antonella D’Agostino, moglie di Renato Vallanzasca: “E’ un film bellissimo, straordinario – dice la D’Agostino – quello che si vede è tutto vero anche se Renato nel film appare più duro di quello che è nella vita reale. Chi comprerà il biglietto del film sarà soddisfatto”.

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