Finito l’incontro tra Trump e i suoi consiglieri
La riunione sulla sicurezza nazionale del Presidente Donald Trump nella Situation Room della Casa Bianca è terminata. Lo ha rivelato un funzionario al New York Times.
La riunione sulla sicurezza nazionale del Presidente Donald Trump nella Situation Room della Casa Bianca è terminata. Lo ha rivelato un funzionario al New York Times.
Momenti chiave
L’aeronautica militare israeliana ha distrutto 70 batterie di difesa aerea iraniane dall’inizio dell’operazione in corso contro Teheran, secondo quanto riferito dalle Forze di Difesa Israeliane (Idf). Solo nelle prime 24 ore dell’offensiva, scattata all’alba di venerdì, sono stati colpiti oltre 40 sistemi di difesa aerea, permettendo all’aviazione di ottenere la supremazia aerea sull’Iran occidentale e su Teheran. Lo riporta il Times of Israel. Secondo l’Idf, altre 30 batterie sono state neutralizzate nei giorni successivi attraverso ondate di attacchi mirati, aprendo la strada all’azione di jet e droni israeliani in profondità nel territorio iraniano. Le stesse fonti militari riferiscono che i droni dell’Iaf continuano a dare la caccia ai lanciatori di missili terra-aria e ai radar in tutto il Paese.
Donald Trump sta seriamente considerando di unirsi alla guerra di Israele e lanciare un attacco contro gli impianti nucleari dell’Iran, in particolare quello di Fordow. Lo riporta Axios citando alcuni funzionari americani, ricordando che Trump ha anticipato il suo ritorno alla Casa Bianca dal G7 in Canada, dichiarando ai giornalisti sull’Air Force One di non essere interessato a un “cessate il fuoco”, ma a una “vera fine” della guerra e del programma nucleare iraniano. I funzionari americani hanno spiegato ad Axios che Trump incontrerà il suo team per la Sicurezza nazionale nella Situation Room della Casa Bianca alle 19 per decidere un possibile intervento nella guerra. Due funzionari israeliani hanno dichiarato al sito che il primo ministro, Benjamin Netanyahu, e l’establishment della Difesa di Tel Aviv continuano a credere che Trump probabilmente entrerà in guerra nei prossimi giorni bombardando Fordow.
Il sistemaAegis della Marina statunitense ha partecipato all’intercettazione degli ultimi missili lanciati dall’Iran su Israele. Lo riferisce Channel 12. Oltre alle due batterie Thaad (fornite dagli Usa), pienamente coinvolte nell’intercettazione dei missili insieme al sistema Arrow israeliano, la Marina ha portato nella regione una nave dotata del sistema Aegis che si trova ancorata al largo delle coste israeliane. Il sistema è stato sviluppato da Lockheed Martin per la Marina degli Stati Uniti e funge da sistema di difesa avanzato contro le minacce aeree e marittime. È uno dei sistemi più avanzati al mondo e costituisce una componente importante del sistema di difesa strategica degli Stati Uniti e dei suoi alleati.
L’Idf ha comunicato che l’allarme lanciato in precedenza per l’arrivo di missili dall’Iran è concluso e la popolazione può uscire dalle aree protette. Un missile balistico è stato intercettato e un altro è caduto fuori dal territorio israeliano.
“Sappiamo esattamente dove si nasconde il cosiddetto ‘Leader Supremo'” l’ayatollah Ali Khamenei, ma “non lo elimineremo (non lo uccideremo!), almeno per ora“. Lo scrive in un post su Truth il presidente americano Donald Trump definendo il leader iraniano come “un bersaglio facile“. Il presidente Usa chiede che non” vengano sparati missili contro i civili o i soldati americani”. Infine avverte: “La nostra pazienza si sta esaurendo“. Dopo aver detto di essere “in controllo dei cieli iraniani”, il presidente americano ha invocato – in un terzo post – la “resa incondizionata” da parte del regime iraniano.
Le sirene di allarme stanno risuonando nel sud di Israele in seguito al lancio di missili balistici dall’Iran. Lo riporta Times of Israel, spiegando che i civili che si trovano nelle zone in cui risuonano le sirene sono tenuti a rimanere nei rifugi antiaerei fino a nuovo avviso.
Allerta in Israele nella zona di Dimona, dove si trova un reattore nucleare, dopo il lancio di missili dall’Iran.
Con un post un po’ criptico su Truth, Donald Trump dichiara che “ora abbiamo il controllo completo e totale dei cieli sopra l’Iran“. L’avere usato il “noi” sta provocando alcuni commenti critici: il tycoon nei giorni scorsi aveva infatti confermato che al momento gli Stati Uniti “non sono coinvolti” nel conflitto. “L’Iran – scrive ancora Trump – disponeva di buoni sistemi di tracciamento aereo e di altra attrezzatura difensiva, e in abbondanza, ma non può competere con la ‘roba’ ideata, progettata e costruita in America. Nessuno lo fa meglio della cara, vecchia Usa“.
La tv di Stato di Teheran ha segnalato che le forze armate iraniane hanno lanciato una nuova ondata di attacchi contro Israele, la decima da venerdì, quando Israele ha iniziato a bombardare la Repubblica islamica. “È iniziata la decima ondata dell’operazione Vera Promessa 3 contro i territori occupati”, ha riferito l’emittente, mentre l’agenzia di stampa Tasnim ha precisato che il nuovo attacco consiste nel lancio di “droni e missili” ad opera dei Guardiani della Rivoluzione.
I media iraniani segnalano guasti generalizzati sulla rete internet in tutto il Paese. “Gli utenti di internet in diverse province segnalano diffuse interruzioni di internet”, ha riportato il quotidiano Ham Mihan. Altri media hanno riportato notizie simili. Non è stato immediatamente chiaro cosa abbia causato l’interruzione. L’Iran ha imposto restrizioni di internet da quando Israele ha lanciato la sua campagna aerea senza precedenti contro le strutture militari e nucleari iraniane venerdì.