Barclays: “I dazi peggio del previsto, aumenta il rischio recessione”
Trump è stato “più falco del previsto” e “i dazi peggio di quanto temuto”, in particolare per l’Europa e la Cina. Sebbene vi siano margini di negoziazione e molti colpi di scena, le tariffe elevate e l’incertezza persistente aumentano il rischio di recessione”. E’ la previsione degli analisti di Barclays. E per il mercato azionario “è probabile che la situazione peggiori”. “La tariffa sull’acciaio e sull’alluminio e sulle importazioni di auto negli Stati Uniti rimane del 25%, il che potrebbe essere un pò un sollievo per le scorte di auto dell’Ue, mentre alcune categorie di prodotti sono esenti dalle tariffe. La tariffa media annunciata per i beni dell’Ue è doppia rispetto al 10% che i nostri economisti avevano ipotizzato nelle loro previsioni economiche, mentre è in linea con la loro ipotesi di lavoro per i beni del Regno Unito. Per quanto riguarda la Cina, ci risulta che le tariffe cumulative salirebbero al 54 per cento” riassumono. “Questi nuovi dazi e la persistente incertezza sulla politica commerciale frenano le prospettive economiche globali, sia a livello mondiale che europeo. Tuttavia, le dichiarazioni delle autorità e il modo in cui si è arrivati alle tariffe finali suggeriscono che ci potrebbe essere spazio per i negoziati. È quindi possibile che i dazi annunciati siano visti come un tetto massimo e che da qui in poi possano scendere, anche se le potenziali ritorsioni dei partner commerciali statunitensi aumenterebbero i rischi di crescita al ribasso. Ci si aspetta anche un sostegno politico da parte delle banche centrali e dei governi, che potrebbe attenuare in parte il freno della guerra commerciale. Nel complesso, però, i nostri economisti vedono rischi al ribasso per le loro previsioni di crescita“.
Parigi: “L’Ue prenderà di mira i servizi online Usa”
In risposta ai dazi Usa annunciati da Donald Trump l’Unione europea tasserà i servizi digitali statunitensi. Lo ha annunciato la portavoce del governo francese, Sophie Primas, parlando all’emittente francese Rtl. “Continueremo a provare a negoziare con gli Usa”, dunque il primo passo è “la discussione e subito dopo la risposta”, ha spiegato. “Sapete che ci sono due risposte che sono preparate, con il presidente Trump bisogna entrare in un rapporto di forza evidentemente”, ha proseguito. “La prima risposta sarà emessa più o meno a metà aprile e sarà una risposta a questo primo attacco su alluminio e acciaio, che è già in corso, e poi una seconda risposta che sarà pronta probabilmente a fine aprile, che sarà sull’insieme dei prodotti e dei servizi, e insisto servizi”, ha spiegato. Le tariffe e i prodotti interessati da queste contromisure “non sono ancora stati decisi”, “è una discussione che si sta svolgendo tra i Paesi membri dell’Unione europea. L’Unione deve essere forte e unita per raggiungere questo obiettivo”, ma “attaccheremo anche i servizi, per esempio i servizi digitali, che oggi non sono tassati e che potrebbero esserlo, per esempio i GAFAM“, ha poi precisato la portavoce, usando l’acronimo che si riferisce a Google, Amazon, Facebook, Apple e Microsoft. cba
Record per le vendite dell’oro con consegna immediata
Nuovo record nella notte per l’oro con consegna immediata: il metallo prezioso Spot è stata scambiato intorno alle 2.00 italiane a 3.167 dollari per poi ripiegare. Poco prima delle 8.00 è scambiato a 3.131,97 dollari con un avanzamento dello 0,5%.
Prezzo del petrolio in calo
Prezzo del petrolio in calo questa mattina sui mercati delle materie prime: il Wti con consegna a maggio passa di mano a 69,87 dollari con un calo del 2,57% mentre il Brent con consegna a giugno è scambiato a 73,13 dollari con una flessione del 2,43%.
Giappone: “Dazi deplorevoli, violano le norme del Wto”
Il ministro del Commercio giapponese Yoji Muto ha dichiarato oggi che Tokyo ha detto a Washington che i nuovi dazi statunitensi che includono un’imposta del 24% sulle importazioni nipponiche sono “estremamente deplorevoli”. Tokyo ha affermato anche che l’offensiva tariffaria del presidemte americano Donald Trump potrebbe violare le norme dell’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) e il trattato commerciale tra i due paesi. “Ho comunicato che le misure tariffarie unilaterali adottate dagli Stati Uniti sono estremamente deplorevoli e ho nuovamente esortato con forza a non applicarle al Giappone“, ha detto Muto aggiungendo di aver parlato con il segretario al Commercio americano Howard Lutnick prima dell’annuncio di Trump. “Nutriamo serie preoccupazioni circa la conformità” dei dazi americani “alle norme del Wto e all’accordo commerciale tra Giappone e Stati Uniti”, ha detto da parte sua il portavoce del governo nipponico Yoshimasa Hayashi.
Cina a Usa: “Annullare subito i dazi, serve dialogare”
Il Ministero del Commercio cinese ha chiesto oggi a Washington di “annullare immediatamente” i nuovi dazi, avvertendo che “mettono a repentaglio lo sviluppo economico globale” e danneggerebbero gli interessi degli Stati Uniti e le catene di fornitura internazionali. “La Cina esorta gli Usa ad annullare immediatamente le misure tariffarie unilaterali e a risolvere adeguatamente le divergenze con i partner commerciali attraverso un dialogo paritario”, ha affermato il dicastero di Pechino aggiungendo che “non c’è un vincitore in una guerra commerciale e non c’è via d’uscita per il protezionismo”.
Borse asiatiche in picchiata
Le Borse dell’area del sud est asiatico soffrono con l’arrivo dei dazi decisi dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
L’indice azionario principale del Vietnam è sceso del 6,2%, registrando il più grande calo da oltre quattro anni. Sono in calo anche i listini delle Filippine (-1,5%) e della Thailandia (-1,1%). Più contenuti i cali della Malesia (-0,4%). “Nei prossimi mesi le economie dell’Asean si troveranno ad affrontare mesi a causa dell’impatto diretto delle forti impennate dei dazi statunitensi sulle loro delle tariffe doganali statunitensi sulle loro esportazioni, nonché dell’impatto indiretto sulla crescita globale”, affermano gli analisti a Bloomberg. Le economie del sud-est asiatico sono molto sensibili ai dazi statunitensi. Gli Stati Uniti, infatti, sono tra i principali partner commerciali di Singapore, Vietnam, Tailandia.
Von der Leyen: “Un colpo all’economia globale, conseguenze terribili per milioni”
“Un colpo per l’economia globale“. Parte da qui l’analisi più economica di Ursula von der Leyen delle conseguenze dei dazi imposti al mondo da Donald Trump. La presidente della Commissione Ue è convinta che “l’incertezza si diffonderà a macchia d’olio e scatenerà un ulteriore protezionismo. Le conseguenze saranno terribili per milioni di persone in tutto il mondo. Anche per i paesi più vulnerabili, che ora sono soggetti ad alcune delle tariffe statunitensi più alte. Milioni di cittadini dovranno fare i conti con un aumento dei costi. I farmaci verranno di più, così come i trasporti. L’inflazione salirà. E questo danneggerà soprattutto i cittadini più vulnerabili”. La premessa da cui parte Von der Leyen è che “non sembra esserci ordine nel disordine. Non c’è un percorso chiaro attraverso la complessità e il caos che si sta creando quando tutti i partner commerciali degli Stati Uniti vengono colpiti”. La presidente della Commissione aggiunge: “Sono d’accordo con Trump sul fatto che altri approfittano ingiustamente delle regole attuali. E sono pronta a sostenere qualsiasi sforzo per rendere il sistema commerciale globale adatto alle realtà dell’economia globale”. Ma poi cambia tono: “Voglio anche essere chiara: ricorrere alle tariffe come primo e ultimo strumento non risolverà il problema”.
Dollaro in picchiata su altre valute
Il dollaro è in caduta libera dopo l’annuncio dei dazi da parte di Trump. Il biglietto vede scende dello 0,5% sull’euro e passa di mano a 1,0910. In flessione dell’1,2% sullo yen a 147,55. Anche la sterlina sale a 1,3061, in aumento dello 0,4 per cento.
Entrati in vigore dazi del 25% sulle auto importate
Sono ufficialmente entrate in vigore oggi le tariffe degli Stati Uniti sulle automobili importate, alimentando le tensioni commerciali con i partner chiave in mezzo ai crescenti timori di aumenti dei prezzi al consumo. I dazi del 25% sono scattati alle 00:01 americane (le 6:01 in Italia) sulle auto e sui camion leggeri di fabbricazione estera, con i pezzi di ricambio per automobili che saranno colpiti entro il 3 maggio, secondo un avviso del Federal Register.