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Nuovo audio di Berlusconi: “Non dico cosa penso di Zelensky”. Meloni: “Chi non segue linea atlantica non sarà al governo, a costo di non farlo”

Nuovo audio di Berlusconi: “Non dico cosa penso di Zelensky”. Meloni: “Chi non segue linea atlantica non sarà al governo, a costo di non farlo”
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Il riassunto della giornata

Il secondo audio diffuso da La Presse riguardo alle considerazioni di Silvio Berlusconi sull’invasione dell’Ucraina e i suoi giudizi sulle leadership di Ue e Usa hanno provocato un netto strappo con Giorgia Meloni, presidente del Consiglio in pectore. I 4 minuti di opinioni in libertà del leader di Forza Italia hanno portato la presidente di Fratelli d’Italia a diffondere una nota durissima: “Atlantismo o fuori dal governo, a costo che non parta”, il cuore del suo pensiero spingendosi fino a minacciare di non dare il là all’avventura. La presa di posizione è stata così forte da portare Berlusconi a rispondere: una marcia indietro, ma non un mea culpa. Nel rivendicare i suoi “riferimenti” valoriali, da “28 anni” improntati all’europeismo e all’atlantismo, l’ex premier ha messo in chiaro: “Nessuno, sottolineo nessuno, può permettersi di metterli in discussione”. Insomma, il trio che andrà da Mattarella a prendersi il via libera per formare il nuovo esecutivo ci arriva claudicante e con i nervi tesi. E Forza Italia appare sempre più dilaniata: la fuga degli audio – che hanno innescato la crisi di governo prima della nascita – ha spinto Berlusconi ha parlare addirittura di “dossieraggio”. Un’accusa che, visto dove è maturato il tradimento, è di fatto rivolta ai suoi. In questo clima iniziano le consultazioni di Sergio Mattarella in vista della formazione del nuovo governo: dalle 10 i primi colloqui con i presidenti di Senato e Camera, che termineranno nel pomeriggio con le delegazioni delle opposizioni. Venerdì salirà al Colle il centrodestra: si presenterà unito, almeno sulla carta. 

Momenti chiave

    • 17:47

      Vicepresidenti, conclusa chiama anche al Senato

      Si è conclusa anche nell’aula del Senato la chiama per la votazione per l’elezione dei quattro vicepresidenti, dei tre questori e degli otto segretari d’aula. Si procede ora allo spoglio delle schede.

    • 17:47

      Nordio: “Pronto a fare il ministro, B. condivide le mie idee. Sceglieranno i leader”

      “Incontro lungo e molto cordiale, con lui ci siamo detti arrivederci, le conclusioni saranno tratte da tutti i leader, io sono pronto, perché fare il ministro sarebbe un onore per qualsiasi giurista”. Raggiunto dall’AdnKronos, Carlo Nordio, l’ex magistrato eletto con FdI in pole per il ministero della Giustizia, risponde così a chi gli chiede del suo incontro di questa mattina a Villa Grande con Silvio Berlusconi. Un faccia a faccia, assicura, tutto sui temi della riforma della giustizia: “Con una preoccupazione in testa, quella dell’efficienza del sistema giudiziario innanzi tutto. Penso che le mie idee, espresse nei tanti volumi che ho scritto, siano condivise anche da Berlusconi”. L’obiettivo, prima di tutto, “è quello di processi più veloci, di poter evitare la giustizia lenta che costa al paese il 2% del Pil”. E su questo, dice, “i programmi di Fdi e Fi sono molto allineati, ci sono cose simili”.

    • 17:44

      Senato, Azione e Iv non rispondono alla chiama per i vicepresidenti

      I senatori di Azione-Iv non hanno risposto all’appello nominale per l’elezione dei vicepresidenti, dei questori e dei segretari d’Aula a palazzo Madama, in polemica contro l’esclusione del gruppo dalle vicepresidenze. Da Carlo Calenda, il primo ad essere chiamato, a Giusy Versace, nessuno si è presentato a ritirare la scheda per votare.

    • 17:42

      Vicepresidenti, conclusa la votazione alla Camera: in corso lo spoglio

      Conclusa nell’Aula della Camera la votazione per eleggere i componenti dell’Ufficio di presidenza di Montecitorio.
      È ora in corso lo spoglio nella Sala dei ministri. Nel frattempo, la seduta è sospesa.

    • 17:41

      Carfagna: “Il Pd abbia il coraggio delle sue azioni, vuole marginalizzarci”

      “Attribuire agli elettori, come hanno fatto dal Nazareno, la responsabilità dell’intesa Pd-M5s per spartirsi i posti riservati alle opposizioni è ridicolo e fuori dalla realtà. Gli elettori ci hanno portato in Parlamento con 21 deputati e nove senatori, siamo il solo partito insieme con FdI che ha registrato un aumento anziché un crollo di consensi: rispetto al 2018 il Pd ha perso 800mila voti, il M5s più di sei milioni di voti. Abbiano almeno il coraggio delle loro azioni: temono la crescita di un’opposizione più efficace e credibile della loro e cercano di marginalizzarla”. Lo dichiara Mara Carfagna, deputata di Azione.

    • 16:22

      Casellati: “Io alla Giustizia? Decidono i leader”

      “Non partecipo a nessuna trattativa, decideranno i leader del centrodestra. E io mi atterrò alle loro decisioni…”. Lo ha detto l’ex presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati, interpellata alla buvette di palazzo Madama a chi le chiedeva della trattativa in corso sui ministri azzurri, il giorno dopo l’annuncio di Silvio Berlusconi che l’ha indicata come Guardasigilli con l’ok di Giorgia Meloni.

    • 16:02

      Pd: “Az-Iv esclusi da vicepresidenze? Da elettori”

      “A escludere Azione e Italia viva dalle vicepresidenze delle Camere non sono stati né gli accordi né un’entità indistinta, ma gli elettori”. Così fonti del Nazareno commentano la richiesta del Terzo polo della presidenza di una commissione di garanzia, come Copasir o Vigilanza Rai.

    • 15:37

      Cesa: “Si lavora per step, da stasera sul governo”

      “Si lavora per step da stasera scattano i lavori sul governo”. Così Lorenzo Cesa all’Adnkronos ed aggiunge: “Si sta lavorando in maniera razionale, essendo i tempi compressi”.

    • 15:28

      Incontro Salvini-Berlusconi a pranzo

      Il leader della Lega Matteo Salvini, a quanto si apprende, ha visto a pranzo il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi.

    • 15:26

      Rosato: “Non votiamo per le vicepresidenze”

      “Non ritiriamo la scheda, quindi non partecipiamo al voto”. Lo ha detto Ettore Rosato parlando della ‘protesta’ del terzo polo sulle vicepresidenze in Transatlantico, alla Camera.

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