La seduta del Senato è ripresa
La seduta del Senato è ripresa.
Momenti chiave
La seduta del Senato è ripresa.
Il presidente del consiglio Mario Draghi è appena rientrato a palazzo Madama dall’ingresso di piazza San Luigi de’ Francesi.
“Siamo pronti a votare la risoluzione del centrodestra. Non possiamo votare una risoluzione che preveda il Movimento 5 stelle al Governo. Il presidente Berlusconi lo ha anticipato al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio”. Lo ha detto Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia.
Il premier Mario Draghi ha lasciato Palazzo Chigi. E’ atteso in Senato per la replica.
Secondo quanto si apprende, il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi ha avuto colloqui con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e con il premier Mario Draghi durante il vertice di centrodestra di governo che si è svolto a Villa Grande, informandoli quindi della posizione del suo partito e del resto della coalizione di governo.
“Ripetuti contatti in queste ore tra la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni e il segretario leghista Matteo Salvini. Lo fanno sapere fonti dei due partiti.
Blitz di Enrico Letta e Roberto Speranza negli uffici del M5S al Senato dove è presente anche Giuseppe Conte. Pochi minuti fa anche Dario Franceschini è stato a colloquio con il leader M5S. Lo scrive l’agenzia LaPresse.
Il segretario del Pd, Enrico Letta, è arrivato nel pomeriggio negli uffici dem del Senato, insieme al ministro della Salute Roberto Speranza, di Leu. Presenti anche le capogruppo Pd al Senato Simona Malpezzi e della Camera, Debora Serracchiani, e altri esponenti di vertice dem, come il vicesegretario Peppe Provenzano.
“Il rimpasto non esiste, significa sfiduciare il governo, significa andare a elezioni”. Lo ha detto in Senato all’Ansa Bruno Tabacci, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e considerato particolarmente vicino al premier Draghi. “Il Draghi bis non esiste – ha spiegato – è un modo di mandare la palla in tribuna. Mattarella ha detto a Draghi di presentarsi alle Camere e di chiedere la fiducia sul suo governo, non su altri governi. Che dovremmo fare? Aprire una trattativa e per un mese e mezzo perdere tempo in cerimonie? Non esiste”.