Guerra Russia-Ucraina, diretta | Usa: “Forze russe molto vicine al centro di Mariupol”. Le truppe lasciano Kiev, “ma non si tratta di un ritiro”. Lo stallo nei colloqui: il nodo di Crimea e Donbass

Parigi fa sapere di non vedere alcuna svolta nei negoziati. Il Cremlino annuncia: “Obiettivi a Kiev e Chernihiv raggiunti”, ma la Cnn: "Nella capitale si combatte ancora". Bombe russe sulle principali città, colpito un edificio della Croce rossa. La Casa Bianca: "Putin è mal informato dai suoi"

Aggiornato: 23:35

I fatti più importanti

  • 08:18

    Cina a Onu: “Sanzioni aggraveranno crescita”

    “Le sanzioni e i blocchi economici esacerberanno artificialmente la mancanza di cibo e l’alterazione dei prezzi, sconvolgendo ulteriormente la produzione alimentare e la catena di distribuzione nel mondo, facendo salire i prezzi e ponendo un onere sui paesi in via di sviluppo che non meritano”. Lo ha detto il vice rappresentante permanente della Cina all’Onu, Dai Bing, alla riunione del Consiglio di Sicurezza sull’Ucraina. Pechino chiede un “maggiore coordinamento internazionale per stabilizzare la fornitura di cibo e i prezzi, assicurando la sicurezza alimentare globale” e sostiene che l’Onu e le sue agenzie di settore “devono attivamente contribuire a coordinare la produzione e il commercio di cibo tra i paesi aiutando le nazioni in via di sviluppo a sopravvivere allo shock”. “Se la crisi continua e si aggrava ci saranno maggiori danni e non è nell’interesse di nessuna parte”, ha continuato l’ambasciatore, sottolineando che “la comunità internazionale deve incoraggiare e sostenere negoziati diretti tra Russia e Ucraina” e “Usa, Nato e Ue devono impegnarsi in inutile dialogo con Mosca adattandosi alle legittime preoccupazioni della sicurezza di tutte le parti”. 

  • 08:14

    IL PUNTO – Spiragli dai negoziati. Zelensky: “La sovranità e l’integrità territoriale devono essere garantite”

    È arrivata qualche speranza dai colloqui di Istanbul fra Russia e Ucraina che riprendono oggi. Per la prima volta infatti sul tavolo ci sono delle proposte scritte. Mosca fa sapere che le proposte verranno valutate dal Putin. Nel frattempo il Cremlino annuncia una riduzione “radicale” delle attività militari su Kiev e Chernihiv. Dal tavolo restano fuori le questioni legate alle autoproclamate repubbliche popolari di Lugansk e Donetsk e della Crimea. Nessun no a prescindere invece su un eventuale ingresso dell’Ucraina nell’Ue. Ai negoziati ha preso parte anche Roman Abramovich dopo che essere stato al centro di un caso di sospetto avvelenamento. Ma sulle reali intenzioni di Mosca resta lo scetticismo Usa. “Noi ci focalizziamo su quello che la Russia fa non su ciò che dice”, dichiara il segretario di Stato americano Antony Blinken. Biden, Draghi, Macron, Scholz e Johnson fanno sapere che “non ci può essere nessun allentamento della determinazione occidentale fino a quando l’orrore inflitto all’Ucraina non sarà terminato”. A preoccupare sono le condizioni degli abitanti di Mariupol. Quanto sta accadendo nella città è stato anche al centro di un colloquio di un’ora fra Macron e Putin. Che fa sapere che per risolvere la difficile situazione umanitaria “i militanti nazionalisti ucraini devono smettere di resistere e deporre le armi”. Nulla di tutto ciò sta però avvenendo al momento tanto è vero che il reggimento Azov ha annunciato di aver ferito gravemente proprio a Mariupol il comandante Ruslan Geremeyev, vicino al leader ceceno Kadyrov. La situazione resta critica in molte zone dell’Ucraina da Kharkiv a Mykolaiv dove le forze russe hanno distrutto l’edificio dell’amministrazione regionale causando almeno 12 morti. Zelensky in serata fa sapere che i segnali sono positivi, ma di non fidarsi. “La sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina devono essere garantite” dice il presidente che sottolinea che la revoca delle sanzioni contro la Russia “può essere prevista solo a guerra finita”.