Guerra Russia-Ucraina, diretta | Usa: “Forze russe molto vicine al centro di Mariupol”. Le truppe lasciano Kiev, “ma non si tratta di un ritiro”. Lo stallo nei colloqui: il nodo di Crimea e Donbass

Parigi fa sapere di non vedere alcuna svolta nei negoziati. Il Cremlino annuncia: “Obiettivi a Kiev e Chernihiv raggiunti”, ma la Cnn: "Nella capitale si combatte ancora". Bombe russe sulle principali città, colpito un edificio della Croce rossa. La Casa Bianca: "Putin è mal informato dai suoi"

Aggiornato: 23:35

I fatti più importanti

  • 15:41

    Ministro Esteri cinese invita “a continuare i colloqui di pace”

    La Cina invita Mosca e Kiev “a continuare i colloqui di pace nonostante le difficoltà e sostiene i risultati positivi raggiunti finora nei negoziati, il raffreddamento della situazione sul campo il prima possibile e gli sforzi compiuti dalla Russia e da altre parti per prevenire una crisi umanitaria su larga scala”. Lo si legge nella nota diffusa dal ministro degli Esteri cinese Wang Yi dopo l’incontro bilaterale con l’omologo russo Sergei Lavrov. Pechino sottolinea che la questione dell’Ucraina ha “origini complesse: non è solo lo scoppio dell’accumularsi a lungo termine di conflitti per la sicurezza in Europa, ma è anche il risultato della mentalità della guerra fredda e del confronto tra gruppi”.

  • 15:35

    Podolyak: “Grati all’Italia se sarà tra i garanti della pace”

    “La questione dei garanti” di un eventuale trattato di pace russo-ucraino “è aperta, tutti possono partecipare. E l’Italia è interessata a parteciparvi. Saremmo molto grati all’Italia se lo facesse. È un trattato che potrebbe costruire una nuova architettura della sicurezza globale”. Lo ha detto, incontrando i media internazionali in videocollegamento da Leopoli, il capo negoziatore ucraino Mikhailo Podolyak. Interpellato sulla possibilità di un incontro tra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky, Podolyak ha spiegato di “vedere la possibilità di un accordo preliminare” tra Mosca e Kiev. In seguito, ha aggiunto, “ci potrebbe essere un incontro a livello di presidenti”.

  • 15:29

    Negoziatore Kiev: “Paesi garanti obbligati a difenderci in caso di attacco”

    Le garanzie di sicurezza chieste dall’Ucraina ad una serie di Paesi prevedono un intervento automatico in caso di un “attacco in qualsiasi forma”. Lo afferma il capo della delegazione negoziale di Kiev, David Arakhamia, in un’intervista a Rbc. Con la firma di un accordo di sicurezza, “i Paesi garanti devono essere obbligati, dopo consultazioni il cui tetto è di 72 ore, a fornire l’assistenza necessaria, sotto forma di armi e di intervento delle forze armate o altro”, aggiunge, sottolineando che il “vincolo giuridico” a intervenire sarebbe garantito dalle ratifiche da parte dei parlamenti dei Paesi garanti.

  • 15:25

    Aiea: “Considerare ritiro truppe russe da centrali nucleari nei negoziati”

    La questione del ritiro delle truppe russe dalle centrali nucleari di Chernobyl e Zaporizhzhya dovrebbe essere considerata a vari livelli nei negoziati tra Ucraina e Russia. Lo ha affermato Rafael Grossi, direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) in un incontro con i dipendenti della centrale di Konstantinovka, nell’Ucraina meridionale.

  • 15:23

    Ministro Esteri cinese: “Spingere relazioni con Russia a livello più alto”

    Le relazioni tra Cina e Russia “hanno resistito alla nuova prova della mutevole situazione internazionale, hanno mantenuto la corretta direzione del progresso e hanno dimostrato un tenace slancio di sviluppo”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri di Pechino Wang Yi dopo un bilaterale con il suo omologo russo Sergei Lavrov, tenuto a margine della terza “riunione dei ministri degli Esteri dei Paesi confinanti con l’Afghanistan”. Entrambe le parti, si legge nella nota, “hanno una più ferma volontà di sviluppare relazioni bilaterali e una maggiore fiducia nel far progredire la cooperazione in vari campi. La Cina è disposta a collaborare con la Russia, guidata dall’importante consenso raggiunto dai due capi di Stato, per spingere le relazioni Cina-Russia a un livello più alto nella nuova era”. Wang afferma che la situazione internazionale “è entrata in un periodo di turbolenza, testimoniando che il mondo sta attraversando profondi cambiamenti mai visti in un secolo”. La Cina ha sempre sostenuto “la multipolarizzazione e la democratizzazione delle relazioni internazionali, gli scopi della Carta dell’Onu, e le norme fondamentali, l’obiettività e l’equità degli affari internazionali, posizionandosi “sempre sul lato giusto della storia”, conclude Wang.

  • 15:13

    Esercito Kiev: “Resta minaccia di sbarco russo a Odessa”

    “Le navi nemiche continuano a manovrare” e “resta la minaccia di sbarco” delle forze russe a Odessa, la città sul mar Nero obiettivo dell’avanzata di Mosca. Lo riferisce Vladislav Nazarov, ufficiale del Comando operativo Sud dell’esercito ucraino, citato dall’agenzia Unian. “Il nemico conduce costantemente ricognizioni aeree e attacchi dal cielo. Tuttavia, le forze di difesa aerea e l’intero sistema di difesa della nostra regione sono ben consolidate, pronte a contrastare qualsiasi provocazione”, spiega. 

  • 15:09

    Kiev: ‘Referendum su intesa dopo ritiro truppe russe’

    “Il referendum nazionale” sulla possibile intesa tra Ucraina e Russia “si terrà solo dopo che le truppe russe saranno tornate alle loro posizioni antecedenti al 23 febbraio”. Lo ha detto il capo negoziatore ucraino Mikhailo Podolyak incontrando in videocollegamento i media internazionali a Leopoli. “Penso che nei prossimi giorni dovremo lavorare sui singoli termini del trattato, che dovrà essere accettato da tutti, anche dagli Stati garanti”, ha spiegato. Interpellato sul ruolo di Roman Abramovich, Podolyak ha sottolineato la sua “efficacia” nel moderare tra i due team di negoziatori.  

  • 14:56

    Kiev: “La Russia rilascia mine navali nel Mar Nero”

    Secondo il ministero degli Esteri di Kiev, la Russia sta rilasciando mine navali alla deriva nel Mar Nero, attribuendone la responsabilità all’Ucraina. Il ministero afferma che gli ordigni disseminati dai russi per compromettere la reputazione internazionale dell’Ucraina erano stati sequestrati a Sebastopoli durante l’annessione della Crimea del 2014 e non risultavano più appartenenti all’arsenale di Kiev. “La responsabilità per l’uso di mine galleggianti alla deriva, così come per le loro conseguenze imprevedibili, ricade solamente sulla Federazione russa e sulle sue forze navali”, afferma il ministero degli Esteri ucraino, dopo che il ministero della Difesa russo aveva lanciato un allarme sul presunto rilascio in mare di mine da parte dell’Ucraina. Esperti turchi hanno finora disinnescato due ordigni. 

  • 14:41

    Zelensky a Norvegia: “Dare più energia a Kiev e Ue”

    Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha fatto appello alla Norvegia, secondo fornitore di gas naturale dell’Ue dopo la Russia, perché fornisca più energia al suo paese e all’Ue. Durante un discorso in videomessaggio davanti allo Storting, il parlamento monocamerale norvegese, Zelensky ha detto: “Potete dare un contributo decisivo alla sicurezza energetica dell’Europa, fornendo le risorse necessarie, sia per i paesi dell’Ue che per l’Ucraina”. Zelensky ha detto anche le navi russe “non dovrebbero avere il diritto di usare i porti del mondo libero”. 

  • 14:03

    Bombardato ufficio della missione Ue a Mariupol

    L’ufficio distaccato di Mariupol della missione consultiva dell’Ue in Ucraina è stato colpito dai bombardamenti russi. “L’ufficio e le attrezzature dell’Euam hanno subito gravi danni. Nessun membro della missione o appaltatore è rimasto ferito”, scrive il Servizio per l’azione esterna Ue. “Condanniamo fermamente questi attacchi, così come qualsiasi attacco contro i civili e le infrastrutture civili – scrive l’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell -. Chiediamo alla Russia di cessare immediatamente la sua offensiva militare e di ritirare incondizionatamente tutte le forze e l’equipaggiamento militare dall’intero territorio dell’Ucraina, come richiesto dalle risoluzioni dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e ordinato dalla Corte Internazionale di Giustizia”.