Ornella Muti è stata ospite a “Domenica In” per presentare il suo libro autobiografico “Questa non è Ornella Muti“. Un racconto tra vita privata e carriera, un’intervista a tu per tu con Mara Venier con qualche ritrosia nel riportare in tv alcuni episodi riportati nel libro. “La parte più difficile da scrivere? Quella in cui parlo degli altri”, ammette Francesca Romana Rivelli, questo il suo vero nome, che ha compiuto lo scorso marzo 70 anni.
L’attrice non sembra avere un bel ricordo di Alain Delon, l’icona del cinema con cui ha lavorato in tre film: “Nel libro ne parli molto male”, sottolinea la padrona di casa. “Perché mi devi far parlare male di Alain Delon?”, la replica di Muti con un tono difensivo e di chiusura. “Le persone lo leggono nel libro, tanto vale che lo racconti tu“, la spiegazione di Venier che la esorta a riportare quanto scritto. “Lui era fantastico, di una bellezza incredibile. Ma era una persona difficile. Non è stato gentile con me, è stato cattivo. Solo che faccio fatica qui a parlarne davanti a tutti, nel libro – spiega Muti – è stato diverso parlarne. Forse ho fatto io qualcosa e si è innervosito con me, ci siamo incontrati ma sempre con un po’ di distacco”.
“Quando sei famosa l’immagine se la fanno gli altri, adesso voglio far conoscere la mia sensibilità”, aggiunge l’attrice spiegando il motivo per cui ha deciso di scrivere l’autobiografia. Dove riserva parole speciali per Ugo Tognazzi con il quale ha recitato nel film “Romanzo popolare”, durante le riprese era incinta al quarto mese di sua figlia Naike: “Era un grande uomo, è stato un amico e un fratello per me. Era molto sensibile, non è scontato che un attore che lavora con te senta le tue difficoltà”.
“Noto la bellezza nelle piccole cose. Mi piace mangiare presto e andare a letto presto, perché la mattina ho più energie. Ho due maiali, perché Naike da piccola era fissata. Quando erano piccoli dormivano con me, ora invece hanno dei recinti dove dormono”, dice Muti. Ricorda il dolore per la morte di suo padre: “È stato uno choc, non lo dimenticherò mai. La sua assenza mi ha fatto male, anche perché una figura maschile come la sua non l’ho più ritrovata”.