Una firma che somiglia tanto a un passaggio di testimone. Per continuare a srotolare il filo che lega le generazioni dei reali d’Inghilterra. Martedì 16 dicembre, il principe George ha scritto il proprio nome sotto quello della nonna e del padre nel libro visitatori dell’ente di beneficienza “The Passage”, che si occupa di aiutare i senzatetto a Londra. E ha aiutato per circa un’ora nella preparazione dei pranzi di Natale, così come William aveva fatto per la prima volta 32 anni fa insieme alla madre Lady Diana. Quello della sigla è stato “un momento meraviglioso e adorabile, in particolare quando William ha detto a George: ‘Questa è la firma di mia madre’. È stato come chiudere un cerchio: dal 1993 al 2025”, ha raccontato l’amministratore delegato di “The Passage” Mick Clarke, come riporta la Bbc.
Una tradizione di solidarietà e impegno sociale
Una tradizione, quella di aiutare le persone bisognose, che l’erede al trono ha voluto proseguire con il figlio 12enne. Ma soprattutto una lezione di solidarietà e impegno sociale. “George è molto simile a suo padre. Voleva solo impegnarsi e aiutare – ha evidenziato Clarke –. Lo definirei un ragazzo adorabile. Sembrava davvero interessato al lavoro che svolgiamo e in particolare a parlare con le persone che hanno usufruito dei nostri servizi. Sia il principe del Galles che il figlio hanno contribuito alla preparazione delle pietanze:“William si occupava dei cavoletti di Bruxelles, preparandoli per la cottura a vapore. George aiutava con gli Yorkshire pudding (contorno tradizionale inglese fatto con pastella di farina, uova e latte e cotta in forno con grasso animale, ndr). Proprio nel giorno del pranzo di Natale annuale della famiglia reale a Buckingham Palace, il primogenito di Re Carlo ha voluto mostrare al figlio la vita fuori dai comfort e dai privilegi del palazzo e quanto sia importante che “i più vulnerabili della società siano sostenuti e accuditi”.
L’eredità di Lady Diana
Da quando, a 11 anni, è entrato per la prima volta al “The Passage”, William ha continuato ad aiutare regolarmente, sia in veste pubblica che nel privato. È impegnato, tra l’altro, in una campagna per contrastare il problema dei senzatetto, “Homewards”. E l’idea è sopraggiunta proprio pensando al posto dove, da piccolo, la madre lo aveva portato. “Lei ha fatto il suo solito lavoro, facendo sentire tutti a proprio agio, ridendo e scherzando – ha ricordato in un’intervista dello scorso anno, scrive ancora la Bbc –. All’epoca pensavo: se non hanno tutti una casa, saranno molto tristi. Ma era incredibile quanto quell’ambiente fosse felice”. Quella disponibilità, oggi, il principe del Galles vuole trasmetterla come valore anche a George. E Clarke, che lo ha riferito al Daily Mail, ne è stato testimone: “Ho sentito davvero che era orgoglioso di dire al figlio: ‘Guarda, questo è un posto che mi appassiona. Sono davvero felice di poterlo condividere con te e mostratelo’”. E il principino è rimasto affascinato. La sua visita al “The Passage”, tra l’altro è stata frutto di riflessioni e di una scelta ponderata. Perché, in quella che l’amministratore delegato dell’ente considera “una famiglia”, una simile esperienza “doveva arrivare al momento giusto. Soprattutto per George”.
La storia di “The Passage”
Legato alle idee del riformatore sociale San Vincenzo de’ Paoli, “The Passage” è attivo a Westminster dal 1980 e, stando alla Bbc, lo scorso anno ha aiutato più di 3000 senzatetto. Secondo l’ente benefico, a molte persone basta “una sola bolletta per ritrovarsi senza un tetto sopra la testa”. Oltre alla povertà, tra i fattori di rischio che potrebbero portare a rimanere senza una dimora ci sono dipendenza e abuso di sostanze, problemi di salute mentale, violenza domestica ed eventi traumatici in famiglia. “The Passage” ha evidenziato, inoltre, che ci sarebbe un forte legame tra la difficoltà di vivere senza una casa e le persone sfruttate nelle tratte di essere umani.