“La presenza di Stasi è come la stella di Natale: l’albero era completo, mancava la stella e l’abbiamo apposta. È una spettacolarizzazione fuori dal senso comune di intendere”. È questo il commento di Massimo Lovati, ex avvocato di Andrea Sempio fino a non molti mesi fa, che a Ignoto X dà una sua interpretazione su quanto accaduto durante l’incidente probatorio sul delitto di Garlasco. Ospite del programma di La7, il legale vuole porre l’indice “su questa spettacolarizzazione” che a suo avviso si sarebbe voluta compiere con la presenza di Stasi al Tribunale di Pavia, dove le parti hanno discusso la perizia pubblicata dalla genetista Denise Albani.
La versione di Lovati: “La presenza di Stasi è come la stella di Natale”
Pur non entrando nel merito dell’incidente probatorio in sé, Lovati commenta con una metafora la presenza in aula di Stasi, che oggi sta scontando una condanna definitiva per l’omicidio di Chiara Poggi. “Non metto lingua sul fatto che Stasi potesse o meno partecipare a questa udienza. L’unico commento che mi sento di fare è porre l’indice su questa spettacolarizzazione che si è compiuta stamane”, asserisce il legale. Secondo Lovati, infatti, “la presenza di Stasi è come la stella di Natale: l’albero era completato, mancava la stella di Natale e l’abbiamo apposta. Trattasi di una spettacolarizzazione che, secondo me, è fuori dal senso comune di intendere le cose. È fuori luogo”, sostiene. L’avvocato, che ha rappresentato Sempio nel 2016 e poi di nuovo fino a ottobre 2025, si è espresso anche sull’indagine della Procura di Pavia che, a suo avviso, sarebbe una “copia di quella del 2016”: “Dà la possibilità a Stasi di richiedere una revisione del processo”, commenta. E poi, con un’altra metafora, conclude il suo discorso: “Nove mesi che addobbiamo l’albero di Natale, adesso secondo me l’albero diventa legna da ardere e non porterà a nulla, se non dare la possibilità alla difesa di Stasi di chiedere e ottenere la revisione del processo”.
Nel corso del programma, Lovati ha commentato anche i risultati della perizia Albani, la genetista nominata dalla giudice per le indagini preliminari (gip) Daniela Garlaschelli: “Le unghie non ci sono più, quindi non c’è più il termine di confronto tra quello finale, che è dato dal tampone di Andrea Sempio, e quello iniziale, perché quello iniziale non c’è più. Io vorrei capire che metodologia si è adoperata per fare queste comparazioni con un dato iniziale che non c’è più”. Su questo punto, però, interviene il genetista Pasquale Linarello: “Quando nel 2014 De Stefano lavora sulle unghie le distrugge, ma cristallizza in perizia un dato tecnico che poi lui riterrà non utilizzabile, è una sua valutazione. Le unghie non ci sono più e viene disposta una nuova perizia perché c’è un contenzioso tra quello che dice la difesa di Stasi, quello che dice la Procura e quello che dice la difesa di Sempio. Se c’è un contenzioso è chiaro che tutti ci basiamo sui dati basati nel 2014”, spiega. Ma Lovati controbatte, sottolineando che “la perizia De Stefano non è un parere del professor De Stefano, è una conclusione accolta dalla Corte d’Assise d’Appello bis, è stata disposta da un collegio che essendo peritus peritorum ha fatto proprie le conclusioni del professor De Stefano”. Per il legale, dunque, “Non è un parere di De Stefano, è un parere della Corte d’Assise d’Appello bis e concludeva che quei reperti non portavano a nessuna compatibilità”.
Che cosa hanno detto gli altri avvocati dopo l’incidente probatorio
La discussione tra le parti sulla perizia Albani si è conclusa dopo circa quattro ore. Presente a sorpresa anche Alberto Stasi, che però non ha potuto rilasciare dichiarazioni. “Voleva esserci perché lo riguarda e il Tribunale della Sorveglianza lo ha concesso chiedendo però non di parlare”, ha spiegato uno dei suoi avvocati, Antonio De Rensis. Dello stesso parere anche l’altro legale della difesa di Stasi, Giada Bocellari: “Questa è una giornata importante: sono 11 anni che noi parliamo di questo Dna e finalmente è arrivata la perizia. Era importante per Alberto Stasi esserci in questo momento”.
Assente invece Andrea Sempio. Della presenza in aula di Stasi ha parlato anche uno dei legali del team difensivo di Sempio, Liborio Cataliotti: “Confesso che non mi aspettavo oggi la presenza di Alberto Stasi. Però non mi sono opposto, perché si è trattato di una presenza, sia pur passiva, di chi è interessato all’espletamento della prova”. E ha spiegato perché, invece, non era presente il suo assistito: “Sempio non sarebbe stato interrogato, così come non lo è stato Stasi, e non avrebbe avuto diritto di parola, così come non l’ha avuta Stasi. Si è trattato di un’udienza tecnico-scientifica. Era inutile la presenza del nostro assistito, anche per non esporlo alle telecamere”, sostiene Cataliotti.