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Chiara Ferragni torna in tribunale per truffa aggravata, la parola va alla difesa: “Buona fede su Pandoro e Uova di Pasqua, nessuno ha lucrato”

Nel processo abbreviato, gli avvocati proveranno a sostenere la buona fede e il fatto che nessuno abbia lucrato sulle iniziative di beneficenza a differenza di quanto sostiene l’accusa

di Redazione FqMagazine
Chiara Ferragni torna in tribunale per truffa aggravata, la parola va alla difesa: “Buona fede su Pandoro e Uova di Pasqua, nessuno ha lucrato”

Chiara Ferragni è tornata, oggi 19 dicembre, in tribunale a Milano per truffa aggravata (dall’uso del mezzo informatico) in relazione alle operazioni commerciali Pandoro Balocco Pink Christmas (Natale 2022) e Uova di Pasqua Chiara Ferragni – sosteniamo i Bambini delle Fate (Pasqua 2021 e 2022).

Davanti al giudice Ilio Mannucci Pacini prendono la parola i difensori dell’influencer, presente come sempre in aula, gli avvocati Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana, i legali del suo ex braccio destro Fabio Maria Damato e quelli del presidente del cda di Cerealitalia, Francesco Cannillo.

Nel processo abbreviato, gli avvocati proveranno a sostenere la buona fede e il fatto che nessuno abbia lucrato sulle iniziative di beneficenza a differenza di quanto sostiene l’accusa che, nella scorsa udienza, ha chiesto la condanna a un anno e otto mese per l’imprenditrice digitale perché, tramite le due campagne commerciali, avrebbe ottenuto un ingiusto profitto di circa 2,2 milioni di euro, oltre che benefici non calcolabili dal ritorno di immagine.

L’operazione Balocco avrebbe indotto in errore numerosi consumatori, i quali ritenevano che acquistando il prodotto Pink (commercializzato a 9,37 euro rispetto ai 3,68 euro della versione standard) stessero contribuendo direttamente alla raccolta fondi destinata all’ospedale Regina Margherita di Torino.

Ciò che Chiara Ferragni ha definito “un errore di comunicazione” viene invece contestato dall’accusa come una vera e propria truffa, analogamente al caso precedente.

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