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Il parasole si stacca all’improvviso, cade sui controlli e spegne un motore mentre l’aereo è in volo a 10 mila metri d’altezza: panico sul volo diretto a Bergamo

Dopo il decollo da Cracovia, un Boeing 737 Max lancia un “PAN PAN”: gli investigatori polacchi parlano di un impatto accidentale con la leva di avviamento del motore

di Redazione FqMagazine
Il parasole si stacca all’improvviso, cade sui controlli e spegne un motore mentre l’aereo è in volo a 10 mila metri d’altezza: panico sul volo diretto a Bergamo

Un oggetto di uso quotidiano nella cabina di pilotaggio, una visiera parasole, si stacca all’improvviso e cade sui comandi. Pochi istanti dopo, uno dei due motori si spegne mentre l’aereo è ancora in fase di salita. È una sequenza insolita, quasi surreale, quella ricostruita dagli investigatori polacchi sull’emergenza che ha coinvolto un Boeing 737 Max di Malta Air — compagnia del gruppo Ryanair — decollato da Cracovia e diretto a Bergamo Orio al Serio. L’episodio risale all’8 dicembre 2025. Secondo il rapporto preliminare della Commissione statale polacca che indaga sugli incidenti aerei, il velivolo aveva appena superato gli 8.000 piedi di quota quando l’equipaggio ha segnalato un’anomalia critica. Durante la salita verso i 10.000 piedi, uno dei motori si è improvvisamente fermato.

La chiamata di emergenza e il riavvio del motore

Di fronte alla perdita di un propulsore, i piloti hanno lanciato un messaggio di urgenza “PAN PAN”, utilizzato per indicare una situazione seria ma ancora sotto controllo. L’aereo ha interrotto la salita, mantenendo la rotta, mentre l’equipaggio tentava il riavvio del motore. Il riavvio è riuscito. Il Boeing 737 Max — certificato per volare anche con un solo motore operativo — ha quindi potuto proseguire il viaggio fino a Bergamo, senza ulteriori conseguenze per i passeggeri, tra cui anche viaggiatori italiani.

Il parasole e la leva del motore

La parte più delicata della vicenda riguarda la dinamica che avrebbe portato allo spegnimento del motore. Nel documento preliminare, l’autorità investigativa polacca parla genericamente di un impatto “dell’oscurante parasole con la leva di avviamento del motore”. Un dettaglio che solleva interrogativi tecnici. La leva del carburante — o di avviamento del motore — è progettata con sistemi di sicurezza che ne impediscono lo spostamento accidentale: per interrompere il flusso di carburante è necessario sollevare la leva e spingerla all’indietro. Un semplice urto, come quello di un oggetto caduto, difficilmente dovrebbe essere sufficiente a causare lo spegnimento di un motore. Per questo gli investigatori non escludono altre ipotesi: un possibile difetto della leva, una posizione non corretta dopo il decollo, oppure un movimento involontario di un pilota nel tentativo di bloccare la caduta del parasole o rimuoverlo dai comandi.

Le indagini e i punti ancora oscuri

Nel suo aggiornamento, la Commissione polacca non ha specificato quale dei due motori sia stato coinvolto, né ha chiarito come il parasole fosse fissato prima dell’evento. Non è stato inoltre stabilito con certezza se l’oggetto abbia colpito direttamente i comandi del motore o se siano intervenute altre circostanze concomitanti. Resta anche da chiarire perché, dopo l’atterraggio, l’aereo sia rimasto fermo a terra per circa 50 ore prima di tornare operativo il 10 dicembre sulla tratta Bergamo–Bologna. Un tempo tecnico che suggerisce controlli approfonditi, in attesa di verifiche più dettagliate sull’affidabilità dei sistemi coinvolti.

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