Lo avevamo scritto in un divertissement che guardava a Sanremo ma con un punto fermo, il ‘profumo’ del ritorno di Amadeus in Rai. E ora Dagospia sembrerebbe confermare: “Il burattinaio, che nell’ombra ha tirato i fili del ritorno in Rai del pennellone con il naso ad apriscatole, si chiama Fiorello. Lo showman siciliano, spesso ‘ingessato’ dalla paura di cadere nel mignolo d’ascolto, ha brigato per il suo amico “Ama” (che dovrebbe avere anche un programma in ‘access prime time’ e prime serate). Con Amadeus a fargli da spalla, nel ruolo del tontolone medio-italiano, Fiorello probabilmente ritroverà la voglia e l’ispirazione di scodellare, di nuovo, il suo talento comico e satirico davanti alle telecamere della prima serata di Rai1″.
Il contratto di Amadeus con Warner Bros. Discovery dura quattro anni ma i rapporti – stando a rumors di settore – tra dirigenza e conduttore non sarebbero mai (o quasi) stati ottimi e i risultati di share sono sotto gli occhi di tutti. Poi c’è la questione dell’acquisizione di Warner Bros da parte di Netflix che ha innescato un vero terremoto nel mondo del cinema e dell’audiovisivo globale.
Insomma, la via per il ritorno di Amadeus in Rai è spianata? Qui entra ‘in gioco’ il Corriere della Sera con il sempre ben in formato Renato Franco, che parla di una spaccatura: “Molti parlano di un’azienda spaccata in due, tra favorevoli e contrari. Nella prima schiera ci sarebbe Stefano Coletta che potrebbe tornare alla direzione Intrattenimento Prime Time dove aveva lavorato a stretto contatto con Amadeus”, si legge. E chi sarebbe invece contrario? Giampaolo Rossi, l’amministratore delegato della Rai.