Niente film italiano ai prossimi Oscar. Familia non è entrato nella shortlist dei titoli che si contenderanno la statuetta del miglior film Internazionale 2026. Nessuna sorpresa perché il film di Francesco Costabile era la candidatura più sciapa e risibile per siffatto contesto. Misteri della commissione ANICA permettendo, shortlist o non shortlist, a contendersi l’Oscar come Miglior film internazionale c’è un favorito assoluto e un outsider clamoroso: il primo è il film diretto dal pluripremiato regista iraniano Jafar Panahi, Un semplice incidente, che batte, fortunosamente per i transalpini, bandiera produttiva francese; il secondo, invece, è una perla di assoluta bellezza che uscirà in Italia a metà febbraio, ovvero una saga heimatiana imbevuta di gocce tarkovskyane intitolato Sound of falling della tedesca Mascha Schilinski. Sarà gara tra questi due titoli anche se tra i dodici film selezionati (il 22 gennaio ne rimarranno cinque) ci sono i film a tema Gaza. sia con il palestinese Palestine 56 che il tunisino The voice of Hind Rajab.
A rendere felice il tradizionale campanilismo italiano su arti e affini come fossimo ai mondiali di curling ecco sbucare nella shortlist dei corti animati Playing god di Matteo Burani e Eirù di Giovanna Ferrari. Fior di professionisti dell’animazione che finiscono sulle pagine delle news giusto in questi minuti di fervore notiziabile. Scrive l’Ansa rispetto a Playing God: “È una saga di sette minuti su un artista tormentato che tenta di plasmare una figura umana dalle proporzioni ideali ma la abbandona quando si accorge di aver fallito”.
Nelle immagini disponibili vediamo che il corto mostra tante piccole creaturine di terracotta ispirate al Compianto del Cristo morto di Niccolò dell’Arca tra le più nascoste e affascinanti sculture visibili a Bologna. Burani è infatti bolognese, lavora allo Studio Croma di Bologna e sostiene, lo rileviamo dalla pronta intervista del Resto del Carlino, che il corto è “ispirato alla mia Bologna”. Ancora in salsa bolognese è la candidatura della Ferrari che è nata sempre sotto le Due Torri e con Èiru affronta il mito fanciullo di una bambina irlandese che deve dimostrare al suo clan dell’epoca del ferro di avere doti magiche.
Le shortlist che precedono le cinque nomination definitive (verranno annunciate il 22 gennaio prossimo) ha incluso alcune categorie tecniche (miglior canzone, colonna sonora, effetti visivi, fotografia, suono, trucco e acconciatura) e la nuova categoria miglior casting. Il primo posto per numero di menzioni lo ottengono il capitolo due della saga Wicked e Sinners (8 menzioni), seguono Frankenstein di Del Toro con sei, One battle after another e F1 con cinque e Marty Supreme con quattro.