Cinema

“La stanza d’albergo dove si era rifugiato Nick Reiner era piena di sangue”: le novità dalle indagini sull’omicidio del regista Rob Reiner e di sua moglie

I dipendenti dell'hotel hanno trovato tracce ematiche sul letto, per terra e nel bagno dopo la fuga del 32enne accusato di aver ucciso i genitori

di Davide Turrini
“La stanza d’albergo dove si era rifugiato Nick Reiner era piena di sangue”: le novità dalle indagini sull’omicidio del regista Rob Reiner e di sua moglie

La stanza d’albergo dove si era rifugiato Nick Reiner era piena di sangue. Questo il racconto dei giornali statunitensi sul luogo in cui il 32enne avrebbe passato le sue ultime ore da fuggiasco e ricercato. Nick Reiner era, ed è, accusato dalla polizia di Los Angeles di aver ucciso suo padre, il regista Rob Reiner, e sua madre, la fotografa Michele Singer, sgozzandoli presso la loro villa di Brentwood sabato scorso. Nick sarebbe fuggito dal luogo del delitto e registrato in un hotel di Santa Monica. Come scrive Tmz Nick ha effettuato il check-in al Pierside Santa Monica intorno alle 4 di domenica mattina, usando la propria carta di credito. La sera precedente Nick avrebbe litigato ferocemente con il padre durante un party di Natale organizzato dallo showman Conan O’Brien.

Il ragazzo non ha poi fatto alcun check-out, ma è fuggito dalla stanza dopo alcune ore. La testimonianza del sangue che cola ovunque nella stanza dell’albergo è quella dei dipendenti dell’hotel che hanno cercato di capire se Reiner fosse ancora nella stanza, visto che l’ospite aveva coperto i vetri delle finestre con delle lenzuola, e hanno quindi forzato la porta trovando sangue – presumibilmente dei genitori uccisi – sul letto, per terra e nel bagno. La polizia lo ha rintracciato e arrestato a circa 20 miglia di distanza dall’hotel, presso l’Exposition Park, vicino al centro di Los Angeles.

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