Hanno conquistato i social con le loro piccole orecchie piegate o la pelle nuda e vellutata, sono diventati simboli di stile e status, spesso esibiti anche da celebrità internazionali. Ma dietro l’immagine tenera e fotogenica di alcuni gatti di razza si nasconde una realtà fatta di dolore, fragilità fisica e malattie croniche. È partendo da questa consapevolezza che l’Olanda ha deciso di intervenire in modo drastico, mettendo al bando due delle razze feline più popolari: Scottish Fold e Sphynx. Dal 1° gennaio, nei Paesi Bassi sarà vietato non solo allevare – cosa già proibita da tempo – ma anche acquistare e quindi possedere gatti appartenenti a queste razze. Il provvedimento, pubblicato a fine ottobre sulla Gazzetta ufficiale olandese, nasce dall’esigenza di chiudere una falla normativa che permetteva comunque di aggirare il divieto, acquistando animali online o all’estero e importandoli nel Paese.
La legge non ha valore retroattivo: chi possiede già uno Scottish Fold o uno Sphynx potrà continuare a tenerlo, ma sarà obbligato a microchippare l’animale e a registrarlo ufficialmente. Un passaggio che equivale, di fatto, a dichiararne il possesso. Chi viola le nuove regole rischia una multa. Le autorità olandesi scoraggiano inoltre la partecipazione di questi gatti a concorsi e competizioni basate sull’aspetto estetico. Nel testo del divieto si legge che “i gusti degli esseri umani in fatto di razze non dovrebbero prevalere sulla sofferenza permanente degli animali”. “Per me il benessere degli animali è una priorità”, ha dichiarato il sottosegretario Jean Rummenie. “Non è giusto che gli animali soffrano inutilmente a causa delle loro caratteristiche fisiche”. Una posizione condivisa dall’associazione nazionale dei veterinari olandesi, la KNMvD, che ha accolto la misura come “un passo importante per ridurre l’allevamento e la detenzione di animali con caratteristiche fisiche dannose”. Nella nota si sottolinea anche il ruolo dei veterinari “nel riconoscere, registrare e discutere questi problemi con i proprietari”.
Le motivazioni sanitarie alla base del divieto sono dettagliate e documentate. Gli Scottish Fold, riconoscibili per le orecchie piegate in avanti, sono portatori di una mutazione genetica che colpisce cartilagini e ossa: questa anomalia può causare ossa che crescono in modo eccessivo e si fondono, provocando dolore anche al semplice contatto. Tra i problemi segnalati figurano narici più strette del normale, talvolta ridotte a una fessura, unghie che tendono a incarnirsi nei polpastrelli e una predisposizione a patologie come il fegato policistico e malformazioni di cuore, fegato e diaframma.
Per gli Sphynx, selezionati per l’assenza di pelo, il decreto è altrettanto esplicito: “L’alopecia nei gatti Sphynx è stata coltivata tramite selezione da un gatto canadese senza pelo nato nel 1966″, si legge nel testo, che precisa come questa caratteristica derivi da “una mutazione in un gene autosomico recessivo”. L’assenza di pelo funzionale espone questi gatti a scottature solari e a un rischio maggiore di tumori della pelle. La mancanza di pelo nei condotti uditivi favorisce l’accumulo di sporco e aumenta la probabilità di infezioni alle orecchie. I cuccioli, inoltre, hanno difficoltà significative nella regolazione della temperatura corporea e sono più vulnerabili alle infezioni respiratorie. Anche negli adulti la termoregolazione resta problematica, perché disperdono più calore rispetto ai gatti con il pelo. A questo si aggiunge l’assenza o la riduzione di baffi e vibrisse, elementi fondamentali per la percezione sensoriale felina.
Il caso olandese si inserisce in un dibattito più ampio sul cosiddetto “maltrattamento genetico”, che riguarda non solo i gatti ma anche molte razze canine selezionate per tratti estremi. In Italia il tema era stato sollevato già due anni fa da Save The Dogs, con un appello dedicato agli animali brachicefali, allevati per avere musi schiacciati e crani tondeggianti a discapito della salute. Oltre all’Olanda, anche la Norvegia ha introdotto norme simili, mentre alcuni Stati australiani stanno seguendo la stessa direzione. “La scelta del governo olandese di vietare la vendita di due razze brachicefale di gatti è una decisione molto apprezzabile”, commenta Ermanno Giudici, scrittore e creatore del blog “Il patto tradito”. “Vietare il commercio degli animali brachicefali significa vietare la sofferenza imposta esclusivamente per ragioni estetiche, riconoscendo a questi animali il diritto di vivere e respirare normalmente”. Giudici ricorda come il mondo veterinario e le associazioni per la tutela degli animali chiedano da tempo campagne informative per far comprendere “quanta sofferenza nascondano quei musetti che tanto piacciono”. Li definisce, senza mezzi termini, “belli da morire”.