Piaccia o no Tik Tok ha il potere di dare una nuova vita a brani del passato. E se poi la musica, in Italia, si tocca con la religione del pallone, l’effetto nostalgia esplode alla massima potenza. È successo con “L’amore non mi basta” di Emma, brano del 2013 che sta conquistando le classifiche di Spotify e suonando come sottofondo dei video sui social di mezzo Paese. A creare la ricetta virale sono stati gli appassionati di calcio. La piattaforma cinese si è popolata di filmati montati ad arte in cui le giocate, i dribbling e le esultanze dei campioni della Serie A di diversi anni fa scorrono al ritmo della voce potente e graffiante della cantante, in un crescendo emotivo che esplode poi nel ritornello. Per i tifosi, un tuffo nei ricordi. Un ritorno ideale a stagioni in cui l’Inter metteva in bacheca il triplete con Zanetti e Milito; Dybala, Pogba e Higuain davano spettacolo in maglia Juventus e Mertens entrava nel cuore dei tifosi napoletani.
Il significato del testo, però, è un altro rispetto a come viene inteso nelle numerose clip del web. Il brano racconta la fine di una relazione in cui la passione è l’unico collante che tiene insieme i due amanti: troppo poco perché la storia continui. Nonostante il messaggio traviato, da fine novembre la tendenza ha fatto schizzare “L’amore non mi basta” tra i singoli più ascoltati in streaming nelle ultime settimane e al 32esimo posto nella classifica FIMI.
E c’è di più. Campeggia pure in molte delle playlist più in voga di Spotify: Alta Rotazione, Viral 50 e Big Italiani, tra le altre. Al momento in cui scriviamo, è al primo posto nella top 50 Italia sopra “081” di Geolier e l’intramontabile classico natalizio di Mariah Carey “All I want for Christmas is you”. E questa, alle porte delle festività, è una notizia. Emma è così la terza artista italiana solita a raggiungere questo traguardo nell’ultimo decennio. “Non ho parole. Ma veramente. Però la musica resta… quella sì. Grazie a tutti, vi amo”, ha scritto su X solo qualche giorno fa. Grazie a Tik Tok, dove è stato usato per più di 75.000 creazioni, non solo il brano è tornato in auge, ma è diventato l’emblema della memoria collettiva e della passione sportiva che unisce gli italiani.
Le parole commosse di Emma
Ieri 15 dicembre, quando il singolo ha raggiunto la vetta della classifica del servizio di streaming più conosciuto, l’artista nata in toscana ha voluto ribadire i ringraziamenti con un video postato nelle storie sul suo profilo Instagram. “È successa questa cosa qua. Non sono preparata e molto emozionata – ha esordito allegando al filmato uno screenshot delle graduatorie di Spotify –. Non so cosa si dica in questi casi se non grazie a tutti voi e grazie alle cose incredibili che succedono nella musica. Le canzoni a quanto pare tornano, l’ho sempre pensato. Quando fanno parte di un immaginario o di un repertorio restano per sempre e questa idea mi riempie il cuore di gioia”. E ancora: “Grazie a chi sta apprezzando oggi un brano uscito un po’ di anni fa e anche a chi l’ha sempre cantato con me sottopalco perché non è mai mancato nel mio repertorio live e non mancherà neanche nei prossimi concerti. Mi sembra il miracolo di Natale, vi voglio bene. Ci vediamo per cantarlo con la mano sul petto”.
La storia di “L’amore non mi basta”
Terzo singolo estratto dall’album “Schiena”, “L’amore non mi basta” è stato scritto da Daniele Magro (ex concorrente di X Factor che ha lavorato anche con Marco Mengoni, Fiorella Mannoia e Mina, solo per citarne alcuni) e prodotto da Brando, che ha collaborato anche a “Viva i romantici” dei Modà, disco di diamante. Il brano ha superato 120 milioni di riproduzioni totali, di cui 25 solo su Spotify. Sulla piattaforma viaggia circa sui 200.000 streaming giornalieri. In questi giorni, tra l’altro, i numeri sono destinati a crescere. Ma già dodici anni fa, quando fu pubblicata, la canzone riscosse un buon successo: nel 2013 fu certificata disco d’oro e un anno dopo raggiunse il platino. Come ha raccontato la stessa Emma in occasione dell’uscita del disco, è ispirata a “Try” di P!nk, tanto che la batteria è stata curata da Mylious Johnson, considerato uno dei migliori batteristi del panorama internazionale e membro della band della cantautrice statunitense.