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“Ogni tanto mi guardo allo specchio e vedo qualche ruga nuova, ma che me ne frega. Alcuni miei compagni di classe sembrano miei nonni, c’è sempre speranza”: parla Nek

In una lunga intervista Vanity Fair il cantautore definisce quella per la musica non una passione ma una malattia: "Il problema sarà quando le luci si sposteranno o si spegneranno, perché possiamo raccontarcela quanto vogliamo ma è ovvio che quel momento prima o poi arriverà: spero solo che sarò in grado di gestirlo e, da malato, di non aggravarmi"

di Redazione FqMagazine
“Ogni tanto mi guardo allo specchio e vedo qualche ruga nuova, ma che me ne frega. Alcuni miei compagni di classe sembrano miei nonni, c’è sempre speranza”: parla Nek

Il programma di cui è giudice, The Voice Senior, è un gioiellino che va molto bene anche all’auditel. Lui, Nek, si è raccontato a Vanity Fair in una lunga intervista, a cominciare proprio dalla musica che definisce “una malattia: mi sento di usare questa parola perché per me il palco è come una droga. Il problema sarà quando le luci si sposteranno o si spegneranno, perché possiamo raccontarcela quanto vogliamo ma è ovvio che quel momento prima o poi arriverà: spero solo che sarò in grado di gestirlo e, da malato, di non aggravarmi“.

Filippo Neviani parla di molte cose, dal tempo che passa e che vive bene (“Ogni tanto mi guardo allo specchio appena sveglio e vedo qualche piega e qualche ruga nuova, ma che me ne frega. Nonostante sia un buongustaio, cerco di tenermi bene: non penso di essere vecchio, anche perché alcuni miei ex compagni di classe sembrano miei nonni. C’è sempre speranza“), al grande successo di Laura non c’è (“Quando è uscita ed è arrivato il grande successo internazionale è stato difficile prendere le misure perché ero molto giovane”) e fino alla famiglia che, a un certo punto, ha trascurato: “Pensavo che tutti avrebbero peso dalle mie labbra ma la verità è che non ero sereno. Questo ha portato a riallinearmi e a capire cosa è davvero importante: mia moglie, mia figlia”.

Oggi l’amore con la moglie Patrizia Vacondio è “un sentimento adulto, un fuoco che arde e che, dopo tante fiammate, adesso si è un po’ adattato. È importante, però, tenerlo sempre vivo e stare attenti affinché non si spenga”. E Nek spiega che questa unione è sopravvissuta “agli allontanamenti dovuti al mio lavoro, alla nascita di Beatrice e alla morte di mio padre: c’è stata una volta in cui abbiamo rischiato di allontanarci e lì siamo stati bravi a proteggere il nostro fuocherello perché intorno soffiava un vento molto forte. Ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti: ma cosa stiamo facendo? Da lì abbiamo rimesso i remi in barca e abbiamo ripreso a navigare insieme”.

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