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Un tonno da dimenticare: dopo il pranzo venti persone ricoverate in ospedale per un’intossicazione alimentare

La colpa sarebbe del tonno d'asporto acquistato da Just Babila, un locale nel centro del capoluogo ligure. I gestori: "Il prodotto non presentava segnali di alterazione"

di Redazione FqMagazine
Un tonno da dimenticare: dopo il pranzo venti persone ricoverate in ospedale per un’intossicazione alimentare

Stavano pranzando con un piatto a base di spinaci, acciughe e tonno quando un gruppo di colleghi di un ufficio in via Ippolito d’Aste, a Genova, ha accusato un’intossicazione alimentare. Come riporta La Repubblica, la causa del malessere è stato proprio il tonno, acquistato d’asporto da un locale nel centro della città, Just Balilla. Le persone hanno sofferto di eruzioni cutanee, dissenteria e difficoltà nella respirazione. Una donna di 30 anni e un uomo di 26 sono stati trasportati in ambulanza all’ospedale Galliera, entrambi valutati con un codice rosso. I sanitari accorsi in ufficio hanno richiesto l’intervento di due ulteriori ambulanze e un’automedica per effettuare un triage delle altre persone intossicate.

Una scia di intossicazioni

Nel primo pomeriggio altri tre uomini di 47, 39 e 33 anni sono stati portati in codice giallo all’ospedale Villa Scassi. Sul posto sono arrivati anche la Polizia locale e il nucleo dell’ASL 3. In seguito, tra le 15 e le 15:30, la Croce bianca genovese è intervenuta con tre ambulanze negli uffici di un’azienda in viale Brigata Bisagno. Otto persone di età compresa tra i 25 e i 67 anni, divisi nei Pronto soccorso degli ospedali Galliera, Evangelico di Voltri e Villa Scassi, hanno riportato la stessa sintomatologia delle persone già medicalizzate in precedenza.

Il comunicato di Balilla

Balilla ha pubblicato un comunicato per scusarsi e chiarire la propria situazione. L’azienda ha dichiarato: “In merito all’episodio di intossicazione verificatosi oggi nel nostro locale, desideriamo innanzitutto esprimere la nostra solidarietà e vicinanza a tutte le persone coinvolte, augurando loro una pronta e completa guarigione”. E ancora: “Riteniamo importante chiarire che il tonno servito risultava, al momento della preparazione, in apparente conformità alle norme di conservazione vigenti. Non erano presenti segnali visibili di alterazione”. L’azienda ha aggiunto che “è ipotizzabile che la causa sia riconducibile alla cosiddetta sindrome sgombroide, dovuta a un’eccessiva presenza di istamina nel tonno”.

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