Gli architetti dell’intelligenza artificiale sono la persona dell’anno 2025 di Time. E le contraddizioni dei chatbot spiccano perché il riconoscimento del prestigioso giornale arriva proprio quando ChatGpt finisce per la prima volta in tribunale, per complicità in omicidio. I legali che hanno intentato la causa parlano di uno scenario “più spaventoso di Terminator”. Il New York Post racconta la storia: gli eredi di Suzanne Eberson Adams accusano OpenAI e il suo fondatore Sam Altman di omicidio colposo per l’omicidio-suicidio del 3 agosto, in cui Adams e il figlio Stein-Erik Soelberg sono stati trovati morti nella loro casa di Greenwich, nel Connecticut.
“ChatGpt costruì le allucinazioni di Stein-Erik Soelberg, un inferno su misura in cui una stampante che faceva rumore o una Coca Cola potevano significare che la mamma di 83 anni tramasse per ucciderlo“, dicono gli avvocati. La causa sostiene quindi che ChatGPT, privo delle adeguate barriere di sicurezza, abbia finito per rafforzare la psicosi di Soelberg e convincerlo che la madre facesse parte di un complotto per ucciderlo. Le società di intelligenza artificiale sono state coinvolte nel recente passato in casi di suicidio, ma è la prima volta che ChatGpt viene tirata in causa per aver provocato la morte di qualcuno.
Soelberg ha picchiato e strangolato la mamma 83enne e poi si è pugnalato a morte. L’uomo, ex dirigente tecnologico, viveva da anni un grave crollo psicologico. Secondo la causa, avrebbe iniziato a usare ChatGPT in modo innocuo per poi degenerare in un’ossessione che avrebbe deformato la sua percezione della realtà. Soelberg aveva dato un nome al chatbot, ‘Bobby’, e gli confidava tutti i suoi sospetti su persone e fatti, in una sorta di contrapposizione tra bene e male che si era costruito – secondo la causa – proprio con l’aiuto del chatbot. Dopo aver ‘puntato’ diverse persone come ‘male’ (amici, fidanzate, vicini, tutti trasformati in “agenti” e “sicari”?, ecco che l’uomo puntò la sua paranoia sulla madre. Quando? Soelberg scollegò una stampante che secondo lui lo stava sorvegliando, la madre si arrabbiò e lui iniziò a vederla come nemica.
Secondo i legali, Stein-Erik avrebbe incontrato ‘Bobby’ nel peggior momento possibile, subito dopo il lancio della versione 4o, “disegnata per essere emotivamente espressiva e servile”. Si legge nella causa: “Per battere Google sul mercato anche di un solo giorno, OpenAi compresse mesi di test di sicurezza in una sola settimana, contro le obiezioni del suo stesso team”. Non è noto cosa ChatGPT gli abbia detto nei giorni immediatamente precedenti l’omicidio, perché — secondo la causa — OpenAI si sarebbe rifiutata di consegnare quelle conversazioni. OpenAI ha definito la vicenda “devastante”: “Continuiamo a migliorare il modo in cui ChatGPT riconosce segni di disagio emotivo, de-escalare le conversazioni e indirizzare le persone verso supporto reale”, le parole di un portavoce.