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“Non si vedono più oranghi, non sappiamo se sono scappati o se sono morti a causa delle frane e delle alluvioni. Questa specie rischia di sparire del tutto”: l’allarme dei ranger

Ecco cosa sta accadendo agli oranghi di Tapanuli dopo le alluvioni in Indonesia. I ranger lanciano l'allarme: nessun avvistamento da due settimane

di Redazione FqMagazine
“Non si vedono più oranghi, non sappiamo se sono scappati o se sono morti a causa delle frane e delle alluvioni. Questa specie rischia di sparire del tutto”: l’allarme dei ranger

Prima delle frane mortali e delle inondazioni che hanno devastato l’Indonesia circa due settimane fa, il ranger Amran Siagian incontrava quasi ogni giorno gli oranghi di Tapanuli sulle colline attorno al villaggio di Sipirok, nella provincia di Nord Sumatra. “Li vedevo spesso mentre mangiavano durian e altri frutti coltivati nelle fattorie locali”, racconta il 39enne, da cinque anni in prima linea con l’Orangutan Information Center (OIC) per proteggere la specie Pongo tapanuliensis, considerata in via di estinzione. Da quando la zona è stata colpita da frane e alluvioni, però, gli oranghi sono scomparsi. Nessun avvistamento. Nessuna traccia.

A riportarlo è la Reuters, che descrive l’impatto di un’ondata di maltempo senza precedenti nel Sud-est asiatico. Le alluvioni hanno causato 962 morti e centinaia di dispersi tra Indonesia, Malesia e Thailandia. Ma oltre alla violenza degli eventi meteorologici estremi, un ruolo determinante lo ha avuto — spiegano gli esperti — la deforestazione. A Sipirok, una delle aree più colpite, negli ultimi mesi sono stati abbattuti molti grandi alberi per ricavarne legname, spiega Siagian. Operazioni che hanno ulteriormente indebolito i versanti, aumentando la vulnerabilità alle frane e spingendo gli oranghi verso aree sempre più marginali.

Secondo Panud Hadisiswoyo, fondatore dell’OIC, in tutta la regione di South Tapanuli vivono oggi circa 760 oranghi di Tapanuli, la grande scimmia più rara al mondo. La perdita di habitat è la loro principale minaccia: le colline più basse sono state convertite in terreni agricoli, piantagioni, miniere d’oro o aree destinate a centrali idroelettriche. “Gli oranghi sono già stati costretti a spostarsi”, spiega Hadisiswoyo a Reuters. “Le frane hanno colpito zone che erano già state frammentate dall’intervento umano”.

Secondo il World Wildlife Fund, tra Indonesia e Malesia vivono complessivamente circa 119.000 oranghi, appartenenti a diverse sottospecie. Ma la situazione dei Tapanuli è particolarmente critica: la loro popolazione è limitata, vulnerabile e confinata in un’area sempre più piccola. “Se non arriva un sostegno concreto dal governo, potrebbero scomparire del tutto”, avverte Siagian. Le operazioni di monitoraggio proseguono, ma al momento gli oranghi che frequentavano le colline di Sipirok restano invisibili. Gli operatori dell’OIC sperano che abbiano trovato rifugio in zone più alte e più sicure della foresta. Tuttavia, spiegano gli esperti, senza un intervento deciso contro la deforestazione e senza un piano di conservazione più efficace, ogni nuovo evento estremo rischia di cancellare un altro pezzo di ecosistema — e gli animali che lo abitano.

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