Cultura

Protesta a Più Libri, Più Liberi: stand chiusi e cori con Bella Ciao contro l’editore accusato di essere nazifascita

Un centinaio di case editrici ha voluto protestare alla fiera contro la contestata presenza della casa editrice Passaggio al Bosco

di Alberto Sofia

Stand coperti per protesta con teloni e cartelli antifascisti. E poi i cori: “Fuori i fascisti da questa fiera” e “Ora e sempre Resistenza”. Così un centinaio di case editrici ha voluto protestare alla fiera di Più Libri Più Liberi 2025 contro la contestata presenza della casa editrice Passaggio al Bosco. Già un gruppo di 80 tra autori, autrici, case editrici e personalità del mondo della cultura aveva scritto un appello all’Associazione Italiana Editori per chiedere spiegazioni sulla presenza della piccola casa editrice il cui catalogo si basa “in larga parte sull’esaltazione di esperienze e figure fondanti del pantheon nazifascista e antisemita”. Tra i firmatari Alessandro Barbero, Antonio Scurati, Zerocalcare, Carlo Ginzburg, Daria Bignardi e Caparezza. Poi Zerocalcare aveva annunciato che non avrebbe partecipato alla fiera spiegando in un video di essere cresciuto con un paletto, ovvero che “non si condividono spazi con i nazisti”. Altri hanno deciso invece di essere presenti “per non lasciare spazio ai nazifascisti”.

Così tante altre case editrici hanno deciso di organizzare un flash mob per contestare la decisione di Aie, l’associazione degli editori: “Siamo contro ogni forma di censura, spetta ai lettori aderire o meno a una proposta editoriale”, aveva spiegato il presidente dell’Aie, Innocenzo Cipolletta. Parole contestate da chi ha organizzato il flash mob: 30 minuti di sciopero, con tanto di teli sugli stand in segno di protesta e cartelli che recitavano: “Questo è ciò che è accaduto alla libertà di stampa e di pensiero quando i fascisti e i nazisti hanno messo in pratica la loro libertà di espressione”.

“Non vogliamo condividere uno spazio con chi non condivide valori democratici. Il nostro è un messaggio ad Aie: la cultura non può essere una scatola vuota. Se la decisione è quella di seguire l’Ungheria noi non staremo a questo gioco. Così la fiera è meglio chiuderla”.

Le casi editrice che hanno partecipato alla protesta, coprendo i loro libri e partecipando al flash mob sono Altreconomia, Futura editrice, Bakemono Lab, Hoeplini, Nova Delphi Libri, Rfb Edizioni, Come si scrive una grande storia, Astarte edizioni, Caissa Italia, Robin – Biblioteca del Vascello, Fandango Libri, Settenove, Ianieri Edizioni, Beccogiallo Edizioni, Meltemi Editore, Coconino Press, Tic Edizioni, Editori Riuniti, Editori Laterza, Zolfo Editore, Laurana Editore, Textus Edizioni, Homo Scrivens, Arcadia Edizioni, Bibliotheka, Il Millimetro, Viella Edizioni, Fondazione Benetton Studi Ricerche, Voland, Lonely Planet, Emons, Red Star Press, Aboca Edizioni, Cina in Italia, Erickson, Lotta Comunista, Orecchio Acerbo.

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