“È scoppiata una bomba a casa. Mi sono pentito quella sera di essermi aperto, ma attenzione: loro non hanno mai smesso di volermi bene“. Con queste parole, cariche di dolore e gratitudine, il divulgatore Vincenzo Schettini ha ripercorso il momento più difficile della sua vita: il coming out con i suoi genitori a 19 anni. Ospite oggi, sabato 6 dicembre, a “Ciao Maschio” su Rai 1, Schettini ha raccontato l’impatto di quella confessione e l’emozionante epilogo, arrivato venticinque anni dopo.
La sua adolescenza, ha spiegato Schettini, è stata segnata dalla necessità di nascondersi in un ambiente in cui l’omosessualità era un tabù. “Quando sono cresciuto vedevo tutti gli amici, i miei compagni fidanzarsi con le ragazze e io dicevo: lo devo fare pure io. La sentivo come una forzatura. Era un periodo in cui non si parlava di omosessualità, non se ne parlava a scuola, in famiglia”. Il momento della verità è arrivato quando si è innamorato per la prima volta: “A 19 anni mi sono innamorato per la prima volta di un ragazzo… stavo male. Ho pensato: a chi lo dico? Ai miei genitori. Ho creduto che potessero comprendere, ma non erano preparati”. La rivelazione ha avuto l’effetto di un’esplosione in casa, costringendo lui e il fratello, all’epoca solo quindicenne, a “rimettere insieme i pezzi”.
L’attesa per una piena accettazione è stata lunga, ma la guarigione è arrivata in un momento inaspettato, venticinque anni dopo la confidenza. Schettini ha raccontato la scena della riconciliazione avvenuta a Madrid, durante il compleanno del padre, alla presenza del fratello e del marito di Schettini, Francesco. Il padre si è fermato prima di spegnere le candeline, e ha chiesto la parola: “Mi ha guardato negli occhi e ha detto: ‘Non ero pronto. Non ero pronto a quello che ci avresti detto. Non ero pronto alla tua vita. Poi piano piano mi sono informato. Anche Francesco tuo fratello mi è stato d’aiuto. Ti chiedo scusa‘”. La confessione non ha lasciato nessuno indifferente: “Si sono messi a piangere tutti. Mi sono commosso anch’io”, ha concluso Schettini. Un racconto che dimostra come l’amore e il dialogo, anche se tardivi, riescano a ricomporre anche le ferite più profonde in una famiglia.