Vita e musica di Nino D’Angelo si fondono e conquistano il pubblico. Dall’anteprima all’82ª Mostra del Cinema di Venezia, “Nino.18 giorni” è diventato il documentario musicale più visto della stagione. Il film è frutto dello sguardo del figlio di Nino, Toni D’Angelo. Il pubblico è rimasto colpito dal girato del regista che, nel suo documentario costruito come un dialogo intimo tra padre e figlio, ha ripercorso le tappe del viaggio di Nino. Dal successo alle battute d’arresto, dai premi alla partenza da Napoli, tutti elementi che, combinati tra loro, hanno fatto sì che oltre 20.000 spettatori (dati Cinetel) abbiano acquistato un biglietto per vedere “Nino.18 giorni”.
Dalla musica al cinema
Nino D’Angelo è uno dei cantanti più famosi del panorama neomelodico napoletano. Tuttavia ridurre la sua carriera alla sola musica sarebbe riduttivo. L’artista campano ha partecipato a tanti film con ruoli tanto da protagonista quando da personaggio secondario. Tra i girati più famosi ci sono “Celebrità” (che segna il suo esordio sul grande schermo), “Lo studente” e “Un jeans e una maglietta”. Negli ultimi anni Nino D’Angelo ha preso parte anche a serie televisive come “Vita da Carlo 3” di Carlo Verdone del 2024 e “Uonderbois”, diretto da Andrea De Sica e Giorgio Romano.
L’inimitabile caschetto
Nino D’Angelo è entrato nella cultura popolare anche per la sua immagine: il caschetto biondo. Nei 7 anni caratterizzati dall’acconciatura iconica l’artista sale alla ribalta tanto per la sua musica quanto per la sua presenza scenica. Tra il 1981 e il 1988 il cantante e attore napoletano recita in 14 film. Tra una produzione cinematografica e l’altra Nino D’Angelo continua a pubblicare canzoni e partecipa per la prima volta anche a Sanremo, nel 1986, con la canzone “Vai”.