Musica

Milva e i suoi incontri d’amore musicali 15 anni dopo: commovente nell’inedito “Amore vista pioggia” di Enrico Ruggeri, spuntano anche brani di Giorgio Faletti

Si tratta di registrazioni realizzate nel 2009 mai pubblicate, l'anno prima del ritiro dalle scene nel 2010, a causa di problemi di salute legati anche all'età e di una grave malattia neurodegenerativa

di Andrea Conti
Milva e i suoi incontri d’amore musicali 15 anni dopo: commovente nell’inedito “Amore vista pioggia” di Enrico Ruggeri, spuntano anche brani di Giorgio Faletti

Intanto ancora piove, mi sento ancora intera questa sera. Se dicessi che sento veramente…Io farei innamorare tutta la gente“, parole intense che risuonano nella voce di Milva, vissuta e intensa e qualche brivido corre nel riascoltare la grande artista scomparsa, ormai quattro anni fa. Il brano inedito “Amore vista pioggia” di Enrico Ruggeri e Luca Ghielmetti (che hanno scritto il testo) e di Paolo Frola (che ha composto la musica), è contenuto nell’album “Milva: nuove tracce”.

Una raccolta di nuove versioni di alcuni dei grandi successi di Milva e cover come “Caruso” di Lucio Dalla e “Il nostro concerto” di Umberto Bindi. Nella tracklist anche brani scritti da Giorgio Faletti, “Niente di personale” e “Angelina”, appartenute alla loro collaborazione per l’album “In territorio nemico”, pubblicato a marzo 2007 e consentente la sanremese “The show must go on”. Ci sono anche “La rossa” di Enzo Jannacci, “Alexander Platz” di Franco Battiato e Giusto Pio, “Milord” di Moustaki e Marguerite Monnot, “La filanda” di Pallavicini e Janes. Le incisioni sono rimaste custodite per oltre quindici anni e ora vedono finalmente la luce.

Si tratta di registrazioni realizzate nel 2009 mai pubblicate, l’anno prima del ritiro dalle scene nel 2010, a causa di problemi di salute legati anche all’età e di una grave malattia neurodegenerativa.

A spiegare il progetto la figlia Martina Cognati: “Mia madre usava la sua voce come uno strumento, e immergersi nella tessitura armonica era per lei ogni volta un incontro d’amore. Per questo motivo, ritornare in studio sui grandi successi del suo passato era come ritrovare vecchi amici, che aveva continuato a frequentare nei concerti dal vivo”.

E su “Amore vista pioggia”: “In un paesaggio domestico che ricorda vagamente i tetri tinelli marron del grande Paolo Conte, mia madre offre una versione ironica e pungente di sé stessa, forse meno nota al pubblico ma che conferma la sua immensa versatilità interpretativa e la sua profonda intelligenza musicale”.

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