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Per vent’anni ha ucciso, mutilato e violentato giovani donne: chi è il “Mostro della stazione”, il serial killer protagonista della nuova serie Disney+

Il serial killer francese Jacques Rançon ha ucciso per la prima volta nel 1986. E per quasi 40 anni è sfuggito alla giustizia. Ora una serie tv ne ricostruisce la storia.

di Claudio Savino
Il trasferimento a Perpignan e i tre arresti - 3/5

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Esce di prigione nel 1997, dopo cinque anni e due mesi, e decide quindi di trasferirsi a Perpignan, dove vive in un hotel vicino alla stazione. Dopo pochi giorni in città, l’uomo incontra Nadjet Ouatiki, 18 anni, le si avvicina e tenta di strapparle i vestiti. Le grida della donna attirano l’attenzione di un’auto di passaggio che spaventa Rançon, costringendolo a scappare. Ma nonostante la denuncia, la polizia non riesce a smascherare il colpevole.

Così, il francese resta a piede libero e nel dicembre dello stesso anno commette il suo secondo omicidio. La vittima, questa volta, è una studentessa di 19 anni, Mokhtaria Chaïb, uccisa con lo stesso modus operandi. L’uomo la blocca con un coltello, la porta in un terreno abbandonato nei pressi della stazione e cerca di violentarla. Infine la uccide e mutila il suo corpo, lasciando il cadavere per strada. Le autorità si trovano di fronte a un vicolo cieco. E si concentrano sulle mutilazioni sul corpo della ragazza, ipotizzando il profilo di un chirurgo esperto. Il sospettato principale diventa quindi il dottore peruviano Andrés Palomino-Barrios, di 49 anni. Ma è un altro omicidio a far cadere le accuse su di lui.

A marzo 1998, Rançon aggredisce un’altra donna, Sabrina, 19 anni, con una pugnalata allo stomaco mentre lei tentava di aiutarlo dopo averlo visto barcollare ubriaco. Sabrina urla. La vicina interviene e Rançon fugge. La giovane denuncia l’aggressione, ma la polizia non riesce a identificarlo.

Si arriva quindi a giugno, quando Jacques incontra Marie-Hélène Gonzalez, 22 anni. Le offre un passaggio in auto, ma in realtà la trascina in una discarica vicino la stazione. Quindi la violenta e la pugnala a morte. Come per gli altri omicidi, taglia i genitali della vittima e li mette in un sacchetto, lasciando il cadavere nella discarica. Il chirurgo peruviano, data la somiglianza dell’omicidio con quello di Chaïb, viene scarcerato. E il caso torna al punto di partenza.

A settembre, Rançon adesca un’altra ragazza, Meryl Foulonneau, che questa volta però è in auto. L’uomo le si avvicina armato di coltello, ma lei si chiude in macchina e telefona al padre che giunge rapidamente sul posto e prende la targa dell’auto di Rançon. Il 30 settembre la polizia lo arresta per tentata aggressione e lo condanna a un anno di carcere. Seppur alti, i sospetti che sia lui l’assassino di Gonzalez cadono per mancanza di prove.

Nel 1999, dopo nove mesi in carcere, Rançon torna a vivere ad Amiens, dove cerca di aggredire Virginie, una giovane donna di 23 anni. Dopo aver perso i sensi, in qualche modo, la ragazza torna vigile, spaventa l’uomo e riesce a prendere la sua targa, denunciandolo alla polizia. Le autorità lo arrestano di nuovo e il 14 novembre 2000 viene condannato a cinque anni per violenza sessuale e strangolamento.

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