Il nome in codice è PJN-1. Nella pratica sono i famigerati biodroni russi, ovvero piccioni ai quali sono stati impiantati chirurgicamente nel cervello dei chip neurali e che potranno essere controllati e fatti volare per migliaia di chilometri e per intere settimane. Ad annunciare il nuovo gingillo per il controllo aereo dei cieli internazionali è stata l’azienda tecnologica russa Neiry secondo la quale questi uccelli possono volare per 310 miglia al giorno. Le missioni di spionaggio potranno durare settimane se non mesi visto che gli elettrodi impiantati nel cranio dei piccioni sono collegati ai minuscoli zainetti alimentati a energia solare. Da Neiry affermano che per i poveri piccioni “non è stata necessaria alcuna formazione” e che gli uccelli possono essere guidati a distanza in qualsiasi direzione. L’agenzia Niery non ha rivelato quanti uccelli siano stati uccisi per i propri esperimenti sul cervello. Alexander Panov, fondatore dell’azienda, ha affermato: “Al momento, la soluzione funziona sui piccioni, ma qualsiasi uccello può essere utilizzato come vettore (si parla di gabbiani e albatros ndr)”. “Per trasportare carichi più pesanti abbiamo intenzione di utilizzare i corvi”, ha concluso.
Il timore per molti osservatori delle dinamiche di questo settore è che uccelli più grandi possano presto essere trasformati in armi. I creatori del biodrone hanno poi ricordato che questo programma sia uno strumento per la protezione di siti sensibili, quindi per “monitorare e proteggere strutture sensibili”. Così come in Europa, la Commissione sta riuscendo ad azzerare la privacy individuale online per decreto e utilizzando l’ariete di una legge sulle violenze sui minori, la Russia putiniana inizia ad aprire varchi per il controllo fisico dal cielo. Come scrive il DailyMail “poiché i piccioni sono onnipresenti nelle città russe, potrebbero mimetizzarsi tra la folla portando di nascosto telecamere o sensori spia”; oppure la stessa tecnologia potrebbe consentire di sorvegliare zone di guerra come l’Ucraina senza essere individuati come dispositivi di sorveglianza. Neiry del resto descrive gli uccelli modificati come quasi indistinguibili da quelli veri: “Il piccione-biodrone PJN-1 si differenzia da un comune uccello solo per il filo di neurointerfaccia che sporge dalla sua testa e per il piccolo zaino contenente componenti elettronici”.