Cinema

“Non sono un barbone come ha scritto il Telegraph per fare click”, lo sfogo di Kevin Spacey

Spacey ha poi voluto spendere un pensiero affettuoso verso le “tante persone che realmente vivono per strada, nelle loro auto o in situazioni finanziarie terribili”: “Il mio cuore è con loro, ma è chiaro dall'articolo stesso del Telegraph che non sono uno di loro, né stavo cercando di dirlo”

di Davide Turrini
“Non sono un barbone come ha scritto il Telegraph per fare click”, lo sfogo di Kevin Spacey

“Non sono un barbone come scrivono i tabloid inglesi”. Kevin Spacey è apparso in un video pubblicato su Instagram per rettificare il titolo di un articolo pubblicato sul Telegraph (ripreso da moltissimi media tra cui il FattoQuotidiano) e rassicurare i suoi numerosissimi fan. In un articolo del 19 novembre Spacey aveva dichiarato: “Vivo in hotel, vivo in Airbnb, vado dove c’è lavoro”. Ebbene, ha spiegato l’attore due volte premio Oscar, questo non vuole dire che sia un senza fissa dimora (“homeless” ndr). L’interprete ha detto anche che non è solito rispondere ai media perché se lo facesse, dovrebbe passare la maggior parte del tempo a fare solo quello ma di voler spiegare a chi, i tantissimi, si sono offerti di dare un aiuto o addirittura un alloggio. Spacey ha elogiato il lavoro del giornalista, ma ha attaccato durante la testata per aver scelto di “svendere” il lavoro del cronista “consapevolmente con un titolo fuorviante per il gusto di fare click”.

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“Alla luce dei recenti articoli che affermano che sono senza fissa dimora, sento il bisogno di rispondere non alla stampa, ma alle migliaia di persone che mi hanno contattato negli ultimi giorni, offrendomi un posto dove stare o semplicemente chiedendomi se sto bene”. Spacey, oramai finito sotto la lente mediatica per ogni sospiro dai tempi delle accuse di molestie e violenze (per ora tutti i procedimenti legali più importanti sono finiti con delle assoluzioni ndr), ha voluto ringraziare prima di tutto i fan: “Lasciatemi dire che sono davvero commosso dalla vostra generosità, punto e basta. Mi sembra però disonesto da parte mia farvi credere che io sia davvero un senzatetto, nel senso colloquiale del termine”.

In pratica, sottolinea Spacey, “nella mia conversazione con Mick Brown, il meraviglioso giornalista… ho detto che fondamentalmente vivevo in hotel e Airbnb e andavo dove c’era lavoro. Proprio come quando ho iniziato la mia carriera in questo settore, ho lavorato quasi senza sosta per tutto l’anno“. Spacey ha poi voluto spendere un pensiero affettuoso verso le “tante persone che realmente vivono per strada, nelle loro auto o in situazioni finanziarie terribili”: “Il mio cuore è con loro, ma è chiaro dall’articolo stesso del Telegraph che non sono uno di loro, né stavo cercando di dirlo”.

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