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“Come ho vissuto il momento di grande fragilità di mio fratello Vittorio? Soffrendo molto. Di fronte alla fragilità di chi si ama si soffre, ma si ama un po’ di più”: parla Elisabetta Sgarbi

L'editrice si è raccontata in una lunga intervista al Corriere della Sera in occasione dei dieci anni de La Nave di Teseo

di F. Q.
“Come ho vissuto il momento di grande fragilità di mio fratello Vittorio? Soffrendo molto. Di fronte alla fragilità di chi si ama si soffre, ma si ama un po’ di più”: parla Elisabetta Sgarbi

Al Corriere della Sera, Elisabetta Sgarbi racconta dei 10 anni de La nave di Teseo e di come, quando ha deciso di fondare questa casa editrice, suo fratello Vittorio fosse “piuttosto spaventato e non so quanto d’accordo. Ma disse che sarebbe stato con me. E che tra i nostri autori ci sia anche lui mi rende particolarmente orgogliosa, perché ritengo la sua prosa un prodigio”.

Dalla mancata acquisizione di Bompiani (“Offrimmo, con uno sforzo enorme, 15 milioni e mezzo di euro. Ma se non ricordo male fu venduta a 16. Ero accecata dalla “furia amorosa”, era evidente che fosse un’impresa troppo complicata”) al chiarimento su una presunta incompatibilità con Marina Berlusconi: “Non ho mai parlato io di “incompatibilità”, ci chiarimmo quasi subito. Ci scriviamo con una certa frequenza, anche nei momenti brutti. Ci stimiamo molto. E sta facendo un lavoro importante in Mondadori. Prima del Covid avevamo anche parlato di progetti per la scolastica”. Il momento più brutto di questi dieci anni, spiega Elisabetta Sgarbi, “la morte di Eco. Mi sentii smarrita. Ma reagimmo. E poi la morte di Sergio Perroni”, e poi le conquiste letterarie di cui è più orgogliosa: “Sfogliare il catalogo che ogni anno prepariamo per Francoforte, che non è in ordine alfabetico di autore, ma di nazione. Tradurre la letteratura, portarla dentro il perimetro della nostra lingua, vedere insieme tutti quei Paesi, dalle Filippine all’Australia, dalla Tanzania alla Norvegia, dalla Nigeria alla Palestina alla Slovenia, mi commuove”. Non manca qualche parola sul momento ‘di grande fragilità’ del fratello Vittorio che lei ha vissuto, dice, “soffrendo molto. Di fronte alle fragilità di una persona amata si soffre, ma si ama un po’ di più”.

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