Crime

“Alberto Stasi parla ancora oggi di Chiara Poggi, ma nella sua posizione è pericoloso. Gli inquirenti hanno commesso un errore macroscopico nelle indagini: ecco quale”. Così l’avvocato Bocellari a “Ore 14 sera”

Giada Bocellari, legale di Alberto Stasi, interviene nel programma di Milo Infante per parlare del proprio assistito: “È la persona più lucida che ho intorno in questo momento” dice . “Per il suo sguardo apparentemente glaciale è diventato il candidato ideale per essere l'assassino di Chiara”

di Emanuele Corbo
“Alberto Stasi parla ancora oggi di Chiara Poggi, ma nella sua posizione è pericoloso. Gli inquirenti hanno commesso un errore macroscopico nelle indagini: ecco quale”. Così l’avvocato Bocellari a “Ore 14 sera”

“Intelligente, lucido, forse la persona più lucida che ho intorno in questo momento”. Giada Bocellari parla così di Alberto Stasi a “Ore 14 sera”. L’avvocata è chiamata da Milo Infante a descrivere il proprio assistito, al momento unico condannato in via definitiva per l’omicidio di Chiara Poggi, e lo fa in questi termini: “Molto razionale, consapevole, con una grande capacità di resilienza, grande forza interiore e valori – merito della famiglia – che gli hanno consentito di affrontare non solo gli anni del carcere ma ancor più gli anni del processo con grande forza, adattandosi alla situazione in cui si è venuto suo malgrado a trovare, ma senza mai confondersi con l’ambiente carcerario”.

Nonostante siano passati 18 anni dal delitto di Chiara, Stasi parlerebbe ancora oggi della sua ex fidanzata: “Molto più di quanto l’opinione pubblica pensi” fa sapere Bocellari. “In tutti questi anni Alberto spesso ha parlato di Chiara e ancora oggi lo fa, il problema è che nella sua posizione parlare di Chiara è pericoloso perché qualunque cosa lui dovesse dire potrebbe essere interpretato in maniera negativa. Come il discorso del ritrovamento [del corpo, ndr]: non ha pianto, non si è strappato i capelli ma era molto agitato in quella telefonata, eppure è stato considerato freddo. Se avesse pianto e si fosse disperato avrebbero detto probabilmente: ‘Fa finta di essere disperato’”.

Di Alberto Stasi si è spesso sottolineata l’apparente freddezza, a partire da quegli occhi molte volte definiti “di ghiaccio”. “Alcune foto sono risultate funzionali a un certo tipo di narrazione che in quel momento serviva” commenta l’avvocata. “Nel momento in cui i media puntano su di lui e raccontano di questo ragazzo con questo sguardo apparentemente glaciale, diventa il candidato ideale per compiere un omicidio, si costruisce il mostro che è accettabile per l’opinione pubblica anche come potenziale assassino”. Bocellari ricorda il primo incontro con Stasi: “Alberto ha tanti pregi ma la simpatia non credo sia il suo pregio più evidente. Non suscita particolare empatia nell’interlocutore”. Ai tempi lei era una praticante nello studio Giarda, e non era interessata alla vicenda di Garlasco. “Poi mi chiedono di iniziare a fare delle ricerche sull’altro procedimento, quello della pedopornografia, e quindi inizio da lì a guardare le cose. Non ero avvocato, ma quando inizio a leggere le carte mi convinco dell’innocenza di Alberto Stasi”.

Nello studio di “Ore 14 sera”, Bocellari conclude spiegando quello che secondo lei è stato il più grande sbaglio commesso in tutta la vicenda: “L’errore più macroscopico a mio modesto parere è stato quello di innamorarsi da parte degli inquirenti di una tesi, forse in quel momento la più probabile – il fidanzato era correttissimo che venisse sospettato – ma di essersi fermati lì. Su Stasi sono stati fatti tutti gli approfondimenti possibili, non approfondendo in maniera corretta l’alibi che era il punto chiave. E se fosse stato fatto in tempo Stasi non sarebbe stato rinviato a giudizio”.

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