Tra luci, spesso inattese ed ombre, davvero fosche, re Carlo III festeggia il suo 77esimo compleanno in Galles. In effetti, la scelta premia la sua pazienza e la lunga attesa nel ruolo di Principe del Galles, aspettando l’ascesa al trono arrivata tre anni fa dopo che il mondo salutava commosso la lunga parabola reale firmata da Elisabetta II. “Nessuno aveva grandi aspettative nei suoi confronti” ha commentato la giornalista Tina Brown alla Reuters, per questo i successi che sta ottenendo fanno ancora più clamore. Qualche commentatore lo definisce uno statista di alto profilo grazie alla sua dimostrata capacità di tessere relazioni internazionali, per il suo paese, con personaggi non semplici e divincolandosi in situazioni non banali.
Lo scorso settembre ha organizzato una seconda, eccezionale, visita di stato per Donald Trump, in pompa magna per farlo felice e ammorbidire le sue posizioni nei confronti dal Regno Unito che cercava di strappare accordi commerciali favorevoli sotto la pioggia dei dazi lanciati contro il resto del mondo. Non è passato molto tempo e, in quello stesso castello di Windsor, ha accolto il presidente Ucraino Zelensky che era già stato ricevuto anche a Sandrigham, per un tea, dopo che Trump ed il suo vice JD Vance lo avevano strigliato, mettendolo all’angolo durante un meeting burrascoso alla Casa Bianca.
E Carlo III era lo stesso che, in maggio, andava come capo di stato di un paese del Commonwealth ad inaugurare il nuovo parlamento canadese, rivendicandone la storia di indipendenza e di orgoglio dopo che, sempre Trump, aveva annunciato di volerlo annettere agli Stati Uniti. Più di recente, dopo essere stato in Francia ed in Germania a preparare il terreno per il “Reset” della Brexit tentato dal primo ministro laburista Keir Starmer, Carlo III ha vestito i panni del capo della Chiesa d’Inghilterra tornando in Vaticano, pellegrino tra i pellegrini di speranza del Giubileo per uno storico incontro, e una lunga preghiera, con Papa Leone XIV. Un abbraccio tra le due fedi arrivato dopo un divorzio sancito dagli inglesi 500 anni fa.
L’anziano sovrano britannico spende tutte le sue forze per dare luce ad un regno che sembrava appannato dopo la scomparsa di sua madre e lo fa mentre il tumore che lo ha colpito due anni fa continua a vivere dentro di lui. “Il cancro non è in remissione, il re convive con la malattia” ci ha spiegato lo scrittore Robert Jobson incontrato alla Royal Overseas Legue insieme alla Foreign Press Association, in occasione del lancio, a Londra, del suo ultimo libro, “The Windsor Legacy”. Carlo III è malato, nessuno ha mai spiegato in che forma, nè in che termini, ma i trattamenti ai quali si sottopone non gli hanno ancora concesso l’uscita dal tunnel che ha potuto festeggiare la nuora, Kate Middleton, anche lei con una diagnosi di tumore ricevuta insieme a quella del re, nel gennaio del 2024. Alcuni tabloid si sarebbero spinti a dire che il tumore di Carlo III sarebbe “incurabile”, ma questo non ha fermato la sua determinazione a svolgere tutti i suoi doveri, viaggiare, incontrare regolarmente il primo ministro nel ruolo di capo dello Stato e destituire il fratello Andrea dei titoli ottenuti per nascita e merito, nel tentativo di spegnere l’incendio che rischia di bruciare il castello.
Dopo i veleni lanciati dalla California dal figliol prodigo, Harry, che ha affidato le sue confessioni a interviste e libri pieni di rancore verso la casa reale e la sua famiglia, oggi il sovrano deve fare i conti con l’inarrestabile caduta del fratello minore, ex principe Andrea. Lo scandalo che lo ha intrecciato insieme ai destini e alle frequentazioni del faccendiere pedofilo americano Jeffrey Epstein stanno trascinando giù tutto. Lo sfratto dal Royal Lodge nel quale Andrea Mountbatten-Windsor ha vissuto per oltre vent’anni senza pagare l’affitto deve compiersi il più velocemente possibile ed il suo scomodo inquilino deve essere allontanato, probabilmente spedito ad Abu Dhabi, quanto prima. Stesso dicasi per la moglie, Sarah Ferguson, che probabilmente andrà in Portogallo dalla figlia Eugenie.
Carlo III troverà consolazione nelle cartoline di auguri create dai suoi nipotini George, Charlotte e Louis, che tanto ama. I figli dei principi del Galles ci lavorano da giorni. Se sarà fortunato, forse, anche i due nipoti americani Archie e Lilibet, faranno capolino su FaceTime, soprattutto dopo che padre e figlio si sono finalmente incontrati per un tea di riconciliazione.
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