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“Sì, sono Lorenzo Fragola e no, non sono morto. Vi racconto la mia storia. I singoli, le interviste, i Festival e quindi corri per paura che possa finire. Poi sono scoppiato”: il ritorno dell’artista

Il cantautore ha raccontato come ha affrontato il successo improvviso fino alla caduta

di F. Q.
“Sì, sono Lorenzo Fragola e no, non sono morto. Vi racconto la mia storia. I singoli, le interviste, i Festival e quindi corri per paura che possa finire. Poi sono scoppiato”: il ritorno dell’artista

“Sì, sono Lorenzo Fragola e no, non sono morto”. È iniziato così il monologo del cantautore a “Le Iene”, ieri 11 novembre. L’artista ha vinto l’ottava edizione di “X Factor” nel 2014 a soli 19 anni. A Sanremo 2015 si è classificato decimo con la canzone “Siamo uguali”, l’anno successivo a Sanremo 2016 è arrivato quinto con il brano “Infinite volte”. Poi via via la fase calante fino al silenzio.

“No, lo dico perché magari qualcuno di voi se l’è chiesto, o magari non mi conoscete. – ha continuato Fragola – Allora, vi racconto la mia storia. A 19 anni, studente fuorisede, che fa quasi per caso un provino X Factor e finisce che lo vince. Pochi giorni dopo il mio nome compare tra i Big di Sanremo, io tra i Big di Sanremo! Tutto bellissimo, giusto? Certo, io qualche domanda me la facevo, ma tutti mi dicevano ‘Devi battere il ferro finché caldo’“.

E ancora: “Nuovo singolo, interviste, radio, secondo album, i Festival. Tu vorresti fermarti per capire chi sei, cosa sei diventato dopo tutto quello che ti è successo, ma non puoi. E quindi corri, corri perché hai paura che tutto possafinire, e così sono scoppiato. Tutto è finito. Poi la morte di mio padre, la depressione, gli attacchi di panico, tutto è finito. Ed io sconfitto”.

Poi “la risalita lentissima, difficilissima, fatta di tempo, di cure, di amore e nel mio caso di musica. Questa è la mia storia,
ma vorrei condividere quattro cose che ho imparato e che penso siano utili. Primo: la vittoria ha molti padri, ma la sconfitta è orfana e spesso la colpa ricade sulle spalle di chi è più fragile. Due: non importa fare un viaggio bellissimo se nel farlo sei da solo e non sai in che direzione vuoi andare. Terzo: devi accettare dove ti porta la corrente. È inutile tentare di frenarla ma puoi imparare a lasciare che le cose semplicemente scorrano”.

Infine: “Quattro, la più importante: non è finita finché non è finita. E non è finita finché hai ancora un goccio di benzina e soprattutto hai chiaro il vero obbiettivo: goderti il viaggio. Io sono Lorenzo Fragola, ho 30 anni, sono più vivo che mai e da grande voglio fare il cantante”.

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