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“E’ in corso una tempesta solare cannibale”: si rischiano blackout e problemi alle comunicazioni ma l’aurora boreale è visibile dall’Italia

Allerta per una tempesta geomagnetica "forte" (G3) o "acuta" (G4). Gli esperti: "Possibili interferenze a GPS e satelliti". Ecco quando e dove guardare il cielo

di F. Q.
“E’ in corso una tempesta solare cannibale”: si rischiano blackout e problemi alle comunicazioni ma l’aurora boreale è visibile dall’Italia

Si chiama CME cannibale ed è un fenomeno tanto raro quanto potente: due tempeste solari, partite a breve distanza l’una dall’altra, si fonderanno nello spazio prima di colpire la Terra. Secondo il centro di meteorologia spaziale della NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), l’impatto, atteso nelle prossime ore, ha il potenziale per innescare una tempesta geomagnetica “forte” (G3), con il rischio di raggiungere la soglia “acuta” (G4). Questo evento potrebbe causare anomalie ai satelliti, interferenze alle comunicazioni radio e deviazioni dei segnali GPS. Ma c’è anche un lato spettacolare: se le condizioni saranno favorevoli, una magnifica aurora boreale potrebbe essere visibile anche a medie latitudini, Italia inclusa.

Cos’è una “CME cannibale”?

Una CME (Espulsione di Massa Coronale) è un’enorme bolla di plasma e campi magnetici, contenente miliardi di tonnellate di particelle cariche, espulsa dalla corona solare a velocità che possono sfiorare i 3.000 km/s. A volte, come in questo caso, si verificano due espulsioni ravvicinate. Se la seconda CME è significativamente più veloce della prima, la “rincorre” nello spazio, la raggiunge e la “ingloba”, fondendosi con essa. Questa fusione crea un’unica, grande e complessa nube magnetica, molto più intensa e capace di scatenare tempeste geomagnetiche più potenti sulla Terra.

Le due espulsioni che ci stanno puntando provengono da brillamenti solari di classe X (la più potente), registrati il 9 e il 10 novembre sulla macchia solare AR 4274, un’area particolarmente instabile. Secondo i modelli della NOAA, l’impatto con la magnetosfera terrestre è imminente e il picco dell’attività magnetica dovrebbe verificarsi tra martedì 11 e mercoledì 12 novembre. Gli esperti italiani consigliano di monitorare il cielo intorno alle 4 del mattino di mercoledì 12 novembre. Quando queste particelle cariche colpiscono il campo magnetico terrestre, possono indurre potenti correnti elettriche. Con una tempesta di categoria G3 o G4, i rischi concreti includono:

  • Anomalie nel funzionamento dei satelliti (problemi di orientamento e comunicazione).
  • Interferenze nelle comunicazioni radio ad alta frequenza (HF) a lunga distanza.
  • Deviazioni e interruzioni dei segnali GPS, anche per diversi minuti.
  • Possibili, anche se meno probabili, problemi alle reti elettriche terrestri.

Lo spettacolo: l’aurora visibile in Italia

L’altro lato della medaglia è lo spettacolo celeste. L’interazione tra queste particelle e l’atmosfera terrestre crea le aurore. Durante tempeste così intense, l’ovale aurorale, solitamente confinato ai Poli, si espande verso sud. L’indice Kp stimato (che misura l’attività geomagnetica) è attorno a 7 su 9, un valore molto alto. Questo significa che, al netto della nuvolosità locale, lo spettacolo delle luci (principalmente sfumature rosse e verdi) potrebbe essere visibile anche dalle medie latitudini, Italia settentrionale e potenzialmente anche centrale incluse. L’evento è legato al massimo solare, il picco del ciclo di attività del Sole (iniziato nel 2019) che stiamo attraversando. Per questo, negli ultimi mesi, le aurore sono state avvistate in luoghi insoliti, un fenomeno che, avvertono gli scienziati, continuerà anche nei prossimi mesi.

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